"Alternativa alla destra". L'ex uomo delle tasse Ruffini vuol fare il "federatore" di un nuovo centro

L'ex uomo del fisco interviene al convegno dei cattolici dem. Toni misurati, nessuna fuga in avanti. Ma un passaggio scalda gli animi: "Maggioranza Ursula per essere alternativa alla destra"

"Alternativa alla destra". L'ex uomo delle tasse Ruffini vuol fare il "federatore" di un nuovo centro
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Da "uomo delle tasse" a possibile federatore di un nuovo centro. Il debutto sulla scena politica di Ernesto Ruffini è stato più che altro un'anteprima. Un trailer di quel che (forse) sarà. Stamani l'ex direttore dell'Agenzia delle Entrate, dimessosi un mese fa in polemica con il governo, ha preso la parola al convegno dei cattolici Pd a Milano e - manco a dirlo - il suo è stato uno degli interventi più attesi. Attorno all'ex dirigente pubblico, figlio dell'importante ministro democristiano Attilio Ruffini, si concentrano infatti le attenzioni e le curiosità di un'intera area politica in cerca di un leader capace di dare forma e consistenza a un nuovo soggetto centrista. In questo senso, tuttavia, l'avvocato parlermitano non ha dato certezze, ma ha abbozzato quello che alcuni hanno letto come un manifesto prodromico a una eventuale discesa in campo futura.

"Siamo qui nel solco dei valori di don Sturzo, non per fondare un nuovo partito o una nuova corrente", ha infatti precisato sin da subito l'ex uomo del fisco. E poi: "Abbiamo bisogno di riaprire un cantiere di idee. Non dobbiamo e non possiamo lasciarci confinare nel campo di una politica intesa come recita a soggetto di attori comprimari; semplicemente tesi a difendere la loro parte in commedia. Serve più generosità. Serve mettersi in discussione". In platea, ad ascoltarlo, c'erano tra gli altri il senatore dem Graziano Delrio (ritenuto uno dei registi politici del nuovo possibile centro), l'ex ministra renziana Maria Elena Boschi e il sindaco di Milano Beppe Sala, presente al convegno in quanto "interessato ad ascoltare".

"Quando sono stato invitato a partecipare, ho anticipato che sarei venuto non per parlare di me, o di un partito; tanto meno di una corrente di questo o quel partito...", ha inoltre affermato Ruffini, che nel suo intervento dai toni molto misurati ha però pronunciato un passaggio forse più accorato di altri. Quello in cui ha sottolineato la necessità di un'alternativa alla destra. In platea, tutti con le antenne alzate. "David Sassoli è stato fondamentale nella costruzione di quella che viene chiamata la maggioranza Ursula che ormai da due legislature governa l'Europa", ha detto l'ex dirigente pubblico, ricordando il compianto presidente del Parlamento europeo. "Forse, se ci fosse ancora lui, ci farebbe riflettere su come quella maggioranza nata in un momento di necessità potrebbe diventare una scelta solida per essere alternativi alla destra", ha quindi aggiunto.

Sul concetto di alternativa politica, Ruffini si è quindi soffermato. E ha aggiunto: "Come si diceva molti anni fa, se vinci con la destra è la destra che vince. Senza essere nemici, ma alla destra noi si deve essere alternativi. Alternativi con una scelta politica chiara, precisa, vera, condivisa, fondata su un'assunzione di responsabilità, su una scelta di civiltà". Ed è proprio in questo passaggio che alcuni dei presenti hanno intravisto gli anticipi di un impegno in prima persona che l'avvocato palermitano, apprezzato dal presidente Mattarella, non si è ancora deciso ad abbracciare. In attesa di quel possibile passo, però, Ruffini ha già incassato apprezzamenti da vari esponenti di centrosinistra. Tutti però molto cauti nell'esprimere endorsement che al momento sarebbero prematuri e controproducenti.

"Ho molto apprezzato le parole che ha detto Ruffini, la politica se è egoismo è un disastro. Lasciamo fare ai giornali la narrazione dei 'federatori', di chi comanda, mettiamoci intorno a un tavolo tra persone che dicono 'io non voglio comandare ma essere uno tra quelli che aiutano a cambiare'. E siamo in tanti. Troviamo le formule per mettere il nostro egoismo da parte ed essere contributivi di idee e poi troveremo le formule per parlare ai più", ha commentato ad esempio Beppe Sala.

Il convegno dei cattolici dem è stato caratterizzato anche da un intervento in videocollegamento di Romano Prodi, che ha elogiato Elly Schlein: "È riuscita a rafforzare l'indispensabilità del Pd come catalizzatore della capacità di cambiamento". Peccato solo che la leader dem rappresenti l'opposto di quel centrosinistra d'ispirazione cattolica di cui si è tornati a parlare con insistenza proprio dopo l'arrivo di Elly alla guida del Nazareno.

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