"Non ho intimidito nessuno". Prodi nega ancora l'aggressione alla giornalista Mediaset

Secondo il Professore quel gesto non è stato grave e non deve scusarsi: l'aver afferrato i capelli la giornalista con stizza, solo perché lei le ha chiesto di Ventotene, non è una "malefatta"

"Non ho intimidito nessuno". Prodi nega ancora l'aggressione alla giornalista Mediaset
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Romano Prodi, ospite di Piazzapulita su La7, è tornato sul caso di Lavinia Orefici, ribadendo di non essere stato aggressivo con la giornalista, alla quale ha tirato un ciuffo di capelli. "Lei crede che quella mossa sia stata aggressiva? Ho risposto alla domanda, non ho intimidito nessuno, da anni i giornali di destra mi colpiscono e non capisco perchè", ha proseguito il Professore. Eppure, nel filmato si vede chiaramente che il professore tocca la giornalista, prende in mano un suo ciuffo di capelli. Un gesto deprecabile, che non può essere considerato accettabile in alcun caso.

Secondo Prodi, però, Giorgia Meloni lo avrebbe attaccato "due volte, alla fine io sono una voce libera, basta un piccolo incidente per farne un'affare di Stato...". Il presidente del Consiglio, però, non è intervenuta sul caso di Lavinia Orefici, che però ha fatto fare molte figure barbine a chi, nel Pd, ha negato fino alla fine che Prodi avesse afferrato i capelli alla giornalista, adducendo a un'ipotetico gesto del Professore che avrebbe toccato appena la spalla della giornalista. Anche questo sarebbe stato sbagliato, ma quando è uscito il video completo in controcampo si è visto chiaramente che la mano di Prodi ha afferrato i capelli della giornalista.

"Scusarmi? Uno si scusa di una malefatta, una cosa così piccola... Vuol dire alla fine che qualche fastidio lo do", ha chiosato Prodi, che preferisce tenere il punto sulla questione, piuttosto che scusarsi con la giornalista. L'ira dell'ex presidente del Consiglio è stata scatenata da una domanda sul Manifesto di Ventotene, tema di grande attualità all'epoca dei fatti. La sinistra era stata inchiodata alla Camera da Giorgia Meloni sul Manifesto di Ventotene, che era stato distribuito pochi giorni prima nella piazza di Michele Serra. Eppure, quando Meloni ha letto alcuni passaggi del documento, molti esponenti della sinistra hanno dimostrato di non averlo letto quel Manifesto che tanto hanno sventolato, inalberandosi per una lettura testuale.

Quel che è più grave di tutta questa storia, è che Romano Prodi, invece di ammettere subito di aver afferrato i capelli di Orefici, ha negato, sostenendo di averle solo messo la mano sulla spalla.

La parola della giornalista, quindi, è stata messa in discussione da chi non le ha creduto solo perché Prodi ha dichiarato l'opposto. Questa è una delle più lapalissiane forme di maschilismo praticate anche da chi scende in piazza a manifestare contro il patriarcato.

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