Angelino Alfano: da ministro a una nuova vita dopo la politica

Ex egretario del Pdl e leader del Nuovo Centrodestra, l'avvocato agrigentino è tornato a svolgere la sua vecchia attività professionale

Angelino Alfano: da ministro a una nuova vita dopo la politica
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Fino a pochissimo tempo fa Angelino Alfano era stato senza alcun dubbio uno degli esponenti politici italiani più importanti e più influenti. Ha infatti ricoperto il ruolo di ministro in diversi governi, diventando noto e per alcuni progetti di legge che portavano proprio il suo nome. Insomma, la sua storia politica è davvero tutta da raccontare. Da cinque anni è sparito dalle scene e la domanda non può che essere la seguente: ma che fine ha fatto? Prima di rispondere, è necessario ripercorrere brevemente alcune sue tappe professionali.

Gli inizi in politica di Angelino Alfano

Laureatosi in Giurisprudenza all'Università Cattolica di Milano, l'attività politica di Angelino Alfano prende piede fin da giovane, diventando segretario del Movimento giovanile della Democrazia Cristiana di Agrigento. Nel 1994 decide di aderire a Forza Italia, partito appena fondato da Silvio Berlusconi. Ed ecco che, a soli 25 anni, viene eletto consigliere regionale in Sicilia. Nel 2000 è nominato capogruppo all'Assemblea regionale siciliana. Un'ascesa rapida e importante che lo consacra definitivamente nel 2001, quando è in Parlamento. La svolta arriva però nella primavera 2008: il centrodestra, rappresentato da Il Popolo delle libertà e dalla Lega si aggiudica nettamente le elezioni politiche di aprile, sconfiggendo il Partito democratico, allora guidato da Walter Veltroni. Il 9 maggio successivo, dunque, Alfano è nominato ministro della Giustizia.

Il politico agrigentino è autore immediato del Lodo Alfano e tenta più volte di mettere in piedi una riforma complessiva della giustizia. Rimane in carica come Guardasigilli per tre anni. Poco prima della caduta del governo Berlusconi 4, infatti, nell'estate 2011 l'ex consigliere regionale siciliano sceglie di lasciare l'incarico di via Arenula per dedicarsi interamente al Pdl, di cui nel frattempo è diventato segretario nazionale. Con l'insediamento di Mario Monti a Palazzo Chigi, Alfano - insieme a Bersani e Casini - è di fatto uno degli interlocutori diretti con il quale l'ex commissario europeo s'interfaccia per portare avanti l'azione del governo tecnico.

L'addio alla politica dopo la scissione di Ncd

Le elezioni politiche del 2013 non consegnano la vittoria a nessun schieramento: lui comunque si riconferma sugli scranni del Parlamento. Sia con Letta sia con Renzi Premier è ministro dell'Interno, mentre con l'arrivo di Paolo Gentiloni passa al dicastero degli Interni. Nel frattempo, Alfano ha fondato un suo movimento politico, chiamandolo Nuovo Centrodestra, in polemica con la rinascita di Forza Italia da parte di Berlusconi. Nel 2017 il partito si scinde, con i parlamentari più vicini al centrosinistra che creano Alternativa popolare. Il 6 dicembre 2017 Alfano annuncia pubblicamente, nella trasmissione Porta a Porta di Bruno Vespa, che non si sarebbe ricandidato alle elezioni politiche del 4 marzo 2018. "Ho scelto di non ricandidarmi in Parlamento, perché ritengo che servano dei gesti per dimostrare che tutto quello che ho fatto e stato dettato da una responsabilità nei confronti dell'Italia", sono le sue parole. Dopo quasi sei anni da quelle sue parole, che cosa fa quindi adesso Alfano?

Con l'abbandono della sua attività politica, l'ex ministro è tornato a fare l'avvocato. Nel settembre del 2018 è diventato inoltre consulente dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo (BELEX) di Milano, nella sezione Africa, in squadra con l'egiziano Ziad Bahaa-Eldin, ex politico a capo dell'authority finanziaria egiziana durante la presidenza di Mubarak e vicepremier con Al-Sisi. Inoltre, nel 2019 è diventato presidente del gruppo ospedaliero San Donato, holding leader della sanità privata in Italia.

Non solo: ma è di pochissime settimane fa la notizia per cui Alfano è stato nominato presidente di Astm, la società del gruppo Gavio che gestisce più di 6 mila chilometri di reti autostradali, in Italia, Brasile e Regno Unito. L'avvocato siciliano sarà presidente del gruppo ma senza deleghe, tutta l'attività operativa rimane in mano all'ad Umberto Tosoni.

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