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Cecilia Sala, Tajani: "È in buona salute e in cella da sola, la riporteremo presto a casa"

Il ministro degli Esteri Tajani dichiara che ancora non si conoscono i capi di imputazione per la giornalista e conferma: "Il governo è al lavoro con grande riservatezza per cercare di riportarla in Italia, la famiglia è costantemente informata". Respinta ogni dietrologia sul caso dello svizzero-iraniano arrestato a Malpensa

Cecilia Sala, Tajani: "È in buona salute e in cella da sola, la riporteremo presto a casa"
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Il giorno dopo che è stata resa pubblica la notizia dell'arresto della giornalista Cecilia Sala in Iran, a Evin, la diplomazia prosegue il proprio lavoro. Nella giornata odierna il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha scritto un post su X scrivendo che la donna sta bene e che il "governo lavora con discrezione per riportarla presto a casa". A corredo, un'immagine con una fotografia dell'autrice romana ventinovenne detenuta dallo scorso 19 dicembre e la scritta "Cecilia siamo con te". Il vicepresidente del Consiglio ha poi confermato l'aggiornamento sul caso fuori dalla sede del Senato: "Stiamo seguendo minuto per minuto il caso di Cecilia Sala con la nostra ambasciata - ha affermato Tajani davanti ai giornalisti nei pressi di Palazzo Madama -. Aspettiamo che possa andare l'avvocato per avere le imputazioni. Ieri c'è stato l'incontro con l'ambasciatrice che l'ha trovata in buone condizioni di salute".

Il ministro aggiunge che il governo italiano, dal giorno in cui è stata fermata Sala, è al lavoro per cercare di riportarla in Italia. "Stiamo lavorando in collaborazione con la presidenza del consiglio, il ministero degli Esteri, la nostra ambasciata a Teheran e il consolato. Cecilia Sala ha già parlato due volte con i genitori". Alla domanda relativa al presunto collegamento con l'arresto dello svizzero-iraniano a Malpensa del 17 dicembre, Tajani risponde: "C'era un mandato di arresto internazionale su richiesta dell'autorità giudiziaria americana ed è stato eseguito in Italia con tutte le garanzie del caso. Arresto che è stato eseguito prima di quello della giovane Cecilia Sala". Quindi, diventa di conseguenza "inutile che si facciano dietrologie" in merito a un caso di "diplomazia degli ostaggi".

Quello che continua a essere chiesto in questi giorni è di continuare a mantenere la discrezione per una trattativa che deve essere diplomatica per garantire la sicurezza e il rientro in Italia "Stiamo lavorando con grande riservatezza e la famiglia è costantemente informata - aggiunge Tajani -. Così come abbiamo riportato in Italia Alessia Piperno nel 2022 con una situazione internazionale ben più ingarbugliata faremo di tutto per riportare a casa Cecilia Sala". Tra l'altro, pare che le sue condizioni di detenzione siano migliori rispetto a Piperno: "Sembra di sì. Ha detto che mangia, non ha particolari intolleranze ed è in cella singola, quindi non sta con altre persone. Le condizioni di Piperno, almeno da quanto ha raccontato Alessia, mi sembravano peggiori", conclude il vicepremier.

Su questo stesso tema, in mattinata, era stata diffusa una nota ufficiale di Palazzo Chigi nella quale si legge che il capo dell'esecutivo nazionale Giorgia Meloni "segue con costante attenzione la complessa vicenda di Cecilia Sala fin dal giorno del fermo, il 19 dicembre. E si tiene in stretto collegamento con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e con il Sottosegretario Alfredo Mantovano, al fine di riportare a casa al più presto la giornalista italiana".

D'accordo con i suoi genitori, "tale obiettivo viene perseguito attivando tutte le possibili interlocuzioni e con la necessaria cautela, che si auspica continui a essere osservata anche dai media italiani", sostiene la presidente del Consiglio.

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