Le associazioni filo-Israele chiedono una legge contro l'antisemitismo

L'Unione Associazioni Italia-Israele e l'Alleanza per Israele, in una lettera rivolta alle principali autorità politiche, hanno espresso le loro preoccupazioni per il ritorno dell'antisemitismo

Le associazioni filo-Israele chiedono una legge contro l'antisemitismo
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Una legge contro l'antisemitismo. È questa la richiesta che due associazioni filo-israeliane hanno rivolto alla politica italiana attraverso una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ai due presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, e persino ai capigruppo di tutti partiti presenti in Parlamento.

Nella missiva, il presidente dell'Unione Associazioni Italia-Israele Celeste Vichi e il presidente dell'Alleanza per Israele Alessandro Bertoldi, hanno espresso la loro preoccupazione per il riaccendersi di un antisemitismo che sembrava sconfitto grazie soprattutto alle "doverose commemorazioni del 27 gennaio" che negli ultimi decenni sono state svolte in qualsiasi sede istituzionale. E, invece, "all’indomani del 7 ottobre abbiamo avuto un brutto risveglio, dovendo prendere atto che il mostro dell’antisemitismo è ancora tra noi ed è ricomparso come l’Hydra con tutte le sue vecchie e nuove teste", scrivono i due presidenti. Un mostro che si aggira per l'Europa e "aggredisce vecchi e bambini davanti alle sinagoghe, stupra le ragazzine di fede ebraica". Ma non solo. Ora, denunciano Vichi e Bertoldi, vengono sporcate le pietre d'inciampo e viene persino vietato agli studenti e ai giornalisti ebrei di entrare nelle università "riaccendendo i più retrivi esempi di etichettamento e demonizzazione nei confronti del popolo ebraico, che applica agli ebrei le caratteristiche dei propri stessi persecutori propalando insinuazioni mendaci, disumanizzanti, stereotipate". Nei cortei pro Palestina si tifa per "l’epurazione degli ebrei 'dal fiume al mare', inneggiando al 7 ottobre quale esempio di 'resistenza', snaturando il valore morale, storico, politico che la stessa Resistenza assurge per la storia del nostro Paese".

"Il nuovo antisemitismo nega, infatti, il diritto di Israele ad esistere come Stato Ebraico, in sicurezza per sé e la sua gente, attraverso l’applicazione di un doppio standard che a livello internazionale lo pone come stato paria e lo trascina di fronte alla Corte Internazionale dell’Aja, dimenticando la differenza tra aggressore ed aggredito", scrivono ancora Vichi e Bertoldi secondo cui "antisemitismo ed antisionismo rappresentano una faccia della stessa medaglia". Per tutti questi motivi l’Unione Associazioni Italia Israele (UAII), il Maccabi World Union ed Alleanza per Israele, sottolineano "ancora una volta la necessità di porre un argine all’antisemitismo di vecchio e nuovo attraverso l’adozione da parte dello Stato Italiano di una legge contro l’antisemitismo che recepisca la definizione di antisemitismo IHRA", ossia dell'International Holocaust Remembrance Alliance.

A tal proposito è stato presentato in Senato un disegno di legge che sia capace "di sanzionare questo fenomeno ed incidere attivamente sulla cultura, sull’azione politica, sulla mentalità diffusa della nostra società". Una legge, dunque, che si riveli non solo come una"di sanzionare questo fenomeno ed incidere attivamente sulla cultura, sull’azione politica, sulla mentalità diffusa della nostra società".

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