La sinistra prepara le barricate contro l’autonomia differenziata. Dopo le polemiche delle ultime ore, con le opposizioni al lavoro per un referendum abrogativo, la Campania di Vincenzo De Luca è pronta a mettere i bastoni tra le ruote al governo. La Regione è intenzionata a presentare ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge approvata in ultima battuta ieri mattina al termine di una seduta fiume alla Camera dei Deputati.
Non si tratta di una sorpresa clamorosa, quantomeno rispetto alle ultime dichiarazioni di De Luca. Se nel 2019 il governatore della Campania chiedeva le stesse autonomie di Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna – come testimoniato anche da Luca Zaia – recentemente l’esponente del Partito Democratico aveva apertamente espresso l’intenzione di ricorrere alla Consulta qualora la riforma Calderoli fosse stato convertito in legge. Attesa la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per l'entrata in vigore a tutti gli effetti della legge, ma secondo LaPresse l’ufficio legislativo della Campania è già al lavoro per mettere nero su bianco l’impugnazione della riforma.
Tra le filippiche di Schlein e Conte, De Luca è stato tra gli amministratori più muscolari contro l’autonomia. "No, non è un'Italia più giusta nè un'Italia più forte, è un'Italia a rischio", l’intervento di ieri dell’ex sindaco di Salerno: "Quando ci battiamo contro l'autonomia differenziata lo facciamo noi Campania in nome del Sud. Noi siamo i principali nemici del Sud della cialtroneria, delle chiacchiere, della disamministrazione. Noi rappresentiamo il Sud dell'efficienza amministrativa, del rigore nella gestione dei bilanci e siamo pronti ad accettare la sfida dell'efficienza nei confronti di chiunque".
Tra le criticità citate dal presidente della Campania il residuo fiscale, il sistema sanitario pubblico, la scuola e i Lep. “La prospettiva concreta è questa: chi è ricco sarà più ricco, chi è povero sarà maledetto nei secoli dei secoli”, la sua sentenza. Seguiranno aggiornamenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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