Autonomia differenziata, via libera della Cassazione al referendum abrogativo

È stata in parte ribaltata la decisione della Corte Costituzionale, che riteneva non fondato il quesito posto dal referendum per l'abrogazione dell'Autonomia differenziata

Autonomia differenziata, via libera della Cassazione al referendum abrogativo
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I giudici dell'ufficio centrale del referendum della Corte di Cassazione hanno in parte ribaltato quanto deciso dalla Corte Costituzionale, stabilendo che la richiesta di abrogazione dell'Autonomia differenziata è legittima e ha ammesso il referendum promosso dalle opposizioni. Ora sarà necessario un altro passaggio davanti ai giudici della Consulta per la questione legata all'ammissibilità.

La Corte Costituzionale aveva dichiarato legittima, con eccezione di alcune parti, la legge Calderoli, promulgata il 25 giugno scorso. Aveva pertanto ritenuto non fondata la questione di costituzionalità dell’intera legge sull’Autonomia. L'ordinanza definitiva, che consta di 28 pagine, è stata firmata dal presidente Rosa Maria Di Virgilio. "Il quesito di abrogazione totale della legge Calderoli sull'Autonomia differenziata deve avere corso pur dopo la pronuncia numero 192/2024 della Corte Costituzionale", scrivono i giudici di Cassazione.

Esultano le opposizioni, che considerano la decisione della Cassazione come una vittoria politica. "È una decisione importante contro una legge che aumenta le disuguaglianze tra i territori e indebolisce l’unità nazionale. Settori come sanità, scuola e infrastrutture non possono essere frammentati", ha dichiarato il deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli. "Questa è la disfatta dell’autonomia differenziata leghista e del mercimonio politico tra Meloni e Salvini. L’autonomia differenziata non può essere uno scambio politico per altre riforme come il premierato. Questa legge non serve al Paese, ma solo a portare avanti interessi di parte, a discapito dell’unità e dell’uguaglianza tra i cittadini", dichiara ancora Bonelli.

Dalle opposizioni già prospettano una "primavera referendaria", considerando che all'orizzone sono possibili diversi quesiti tra i quali: due contro l’autonomia differenziata, uno sulla legge sulla cittadinanza, quattro per cancellare la riforma del Jobs act. Proprio a sottolineare quale sia la narrazione politica che le opposizioni vogliono far emergere dalla decisione della Cassazione, che nulla ha a che vedere con il giudizio di merito della legge sull'Autonomia, dal M5s esultano affermando che, grazie agli ermellini, "arriva quindi una nuova sonora bocciatura per il governo e per la maggioranza". Non si sottrae alla dichiarazione di campo nemmeno Elly Schlein: "Crediamo molto in questa battaglia, crediamo pure che dopo la pronuncia della Corte Costituzionale che ha letteralmente smontato l'autonomia differenziata, bisognerebbe che il governo si fermasse. Anzitutto che fermasse i negoziati sulle intese e anche che abrogasse questo testo".

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, accoglie positivamente la possibilità che la legge sull'Autonomia possa andare al referendum: "Ben venga, affinchè possano essere gli italiani a decidere. La bocciatura della Corte costituzionale sui sette punti va accettata. Al Parlamento non spetta altro che prendere atto che non è stata bocciata la riforma". E a chi gli chiede se lo consideri uno smacco per il governo, La Russa replica: "No, ho sempre ritenuto che la democrazia diretta sia la cosa migliore". E il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri spegne gli entusiasmi delle opposizioni: "La decisione della Cassazione sul referendum sull'autonomia differenziata non ha l'effetto, come viene da alcune forze politiche impropriamente affermato, di garantire lo svolgimento del referendum".

Occorre attendere, aggiunge, "ancora la valutazione della Corte costituzionale, che si conoscerà solo nei prossimi mesi, sulla conformità alla Costituzione della proposta referendaria di abrogazione integrale della legge. Ricordo che sono stati sollevati da autorevoli costituzionalisti dubbi sull'esito di tale giudizio". Anche Luca Zaia, uno dei maggiori sostenitori del referendum, ha voluto commentare la decisione della Corte Suprema: "Oggi abbiamo una novità, pare che ci sarà un referendum. Ora però avete un problema, cioè quello di trovare i voti".

Così ha dichiarato rivolgendosi alle opposizioni di centrosinistra nell'aula del Consiglio regionale, per poi aggiungere: "Noi andiamo avanti. Siamo capofila assieme alla regione Lombardia, la Regione Liguria, la Regione Piemonte anche su questo fronte"

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