Marta Fascina: "Sofferenza indescrivibile. Presto tornerò alla Camera"

Silvio Berlusconi ha lavorato fino all'ultimo ed era propiettato nel futuro. Di lui Marta Fascina dice: "La sua improvvisa scomparsa terrena l'ho vissuta, la vivo e la vivrò con un senso di angosciante vuoto"

Marta Fascina: "Sofferenza indescrivibile. Presto tornerò alla Camera"
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La prima intervista rilasciata da Marta Fascina, deputata di Forza Italia e compagna di Silvio Berlusconi, dopo la morte del Cavaliere è contenuta nel libro di Bruno Vespa "Il rancore e la speranza", in uscita a novembre per Mondadori/Rai libri. Dopo la scomparsa del fondatore di Forza Italia, avvenuta lo scorso 12 giugno, Fascina si è chiusa in un dolore insuperabile e ora, dalle pagine del volume del giornalista, prova a raccontare que vuoto ma, prima di tutto, l'ultimo periodo di vita del Cavaliere. "Sono un deputato alla seconda legislatura. Come ho sempre detto, seguo e faccio politica fin da adolescente. Continuerò a svolgere il mandato parlamentare che mi hanno conferito i cittadini; la mia assenza è stata motivata da una sofferenza indescrivibile", ha spiegato l'onorevole a Vespa.

Prossimamente Fascina dovrebbe rientrare in Aula per proseguire nel suo lavoro ma smentisce categoricamente di ambire a qualche ruolo politico all'interno del partito: "Non ho mai chiesto né aspirato a incarichi di partito". Al momento l'onorevole continua ad abitare a villa San Martino, la casa di Arcore di Berlusconi. È lì che i due hanno convissuto finché il Cavaliere non è deceduto ed è lì che Fascina dovrebbe continuare a vivere fino a nuove disposizioni, smentendo categoricamente le voci che la darebbero in procinto di andare via: "La categorica smentita della famiglia Berlusconi vale più di qualsiasi infondato pettegolezzo".

Su Berlusconi, che lei chiama "mio amato Silvio", l'onorevole racconta dei retroscena che fotografano meglio di qualunque altra cosa quale fosse la sua tempra e passione per la politica: "Aveva deciso di candidarsi alle prossime elezioni europee in tutte le circoscrizioni". E la stessa Fascina conferma che il Cavaliere "ha lavorato sino a poche ore prima di raggiungere la casa del Signore". Era operativo anche dalla sua stanza dell'ospedale San Raffaele, dove ha continuato a leggere i giornali, a fare chiamate e ragionare di politica, "questo la dice lunga sulla tempra di un uomo straordinario e sul suo ineguagliabile attaccamento alla vita".

Chi conosce Marta Fascina racconta che da quel 12 giugno l'onorevole non si è ancora del tutto ripresa ed è lei stessa a confermarlo: "La sua improvvisa scomparsa terrena l'ho vissuta, la vivo e la vivrò con un senso di angosciante vuoto che resterà incolmabile per tutto il resto della mia vita". Sul carattere del Cavaliere, Fascina spiega che "donava amore a profusione".

Ed è proprio nel solco di quell'armonia che, conclude l'onorevole, "sarebbe stato difficile non stringere eccellenti rapporti con i suoi amati figli a cui resto legata da sentimenti di stima ed affetto sinceri e profondi".

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