Roma - Dal passo falso al passo indietro. Nel giro di sole 24 ore il Pd ritira l'emendamento sulla prima rata dell'Imu e si ristabilisce, così, una provvisoria pace politica tra i partiti che compongono la maggioranza di governo. Ieri in mattinata si parlava degli emendamenti targati Pd (che miravano a reintrodurre l'Imu sulla prima casa per i redditi più alti e per le case di maggior pregio) come di «provocazione inutile» (Annamaria Bernini, Pdl) e come «violazione degli impegni di governo e del patto di maggioranza». Per ristabilire l'ordine Maurizio Gasparri ha anche suggerito a Letta di prendere ad interim il ministero dell'Economia. «Ho votato la fiducia - spiega Gasparri (Pdl) - ma su Saccomanni francamente ero scettico già prima e non ho cambiato idea». E lo scontro, per il momento, si mantiene proprio sulla definizione di «imposta di lusso».
Mentre il presidente della Regione toscana, Enrico Rossi, spiega che reintrodurre l'Imu sugli immobili di pregio è un «atto di giustizia», Daniela Santanchè (Pdl) replica che la soglia di 750 euro non va a colpire solo le case di lusso ma anche quelle dove abita il ceto medio «ovvero proprio il nostro elettorato, col quale abbiamo fatto un patto in campagna elettorale». «E per noi quel patto - conclude la Santanchè - ha un peso». Il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, mette poi le mani avanti. «Sulla cancellazione dell'Imu sulla prima casa non si tratta». Brunetta spiega anche che la soglia delle 750 euro di rendita catastale per far scattare l'imposta è «iniqua, visto che il valore catastale varia da città a città e addirittura da quartiere a quartiere».
La retromarcia, però, non è una sconfitta del Pd. A vedere il bicchiere mezzo pieno è lo stesso presidente della Commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia (Pd). «Il ritiro dell'emendamento non è una vittoria di Alfano - spiega -.
L'accordo di governo ha finalità di riforma fiscale ben più ampia. Ed è un accordo solido proprio perché riguarda riforme profonde di cui il Paese ha bisogno». L'aspirante segretario del suo stesso partito, Gianni Cuperlo, però sbotta: «Basta di lisciare il pelo ai proprietari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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