Per anni sono andati avanti dicendo che la tv era il "vecchio" e che la politica si faceva solo su internet. Hanno anche teorizzato la necessità di non concedere interviste, mettendo al bando chi lo faceva. Ora il Movimento 5 Stelle cambia strategia. Non solo la tv va bene, ma ci vuole una propria tv. Nasce, così, la tv di Grillo. In realtà è un'evoluzione della web-tv, la "Cosa", su cui da tempo vengono trasmessi i comizi e le principali iniziative del M5S. Tra poco questo canale nato e cresciuto sul web sbarcherà anche sul piccolo schermo. Per vederla servirà un decoder da 60 euro. Tecnicamente si tratta di un progetto "opensource" senza scopi di lucro che, attraverso un normalissimo decoder, permetterà anche a chi non bazzica la rete (aglianziani, per esempio), di poter seguire il palinsesto politico di Beppe Grillo. A pensarci bene è una vera e propria rivoluzione. Che contraddice quanto era stato detto - e fatto - sino ad ora, ma sicuramente va a colmare un gap (le fasce sociali non raggiunte dal web). Grillo ancora una volta cambia idea, ma non è una novità. Lo ha già fatto in modo clamoroso per i computer, che fino a non molto tempo per lui fa andavano distrutti e che invece sono diventati il volano del suo successo politico. E in precedenza era già avvenuto per la pubblicità, che Grillo prima attaccava duramente e che poi aveva accettato di fare (per una nota marca di yogurt).
Se c'è una cosa che non cambierà è il nome. La tv di Grillo continuerà a chiamarsi la Cosa. Seguirà, come dicevamo, tutti i più importanti eventi politici del Movimento pentastellato. Le immagini saranno "vietate" alle altre emittenti. I grillini e gli addetti ai lavori potranno vedere le dirette streaming delle riunioni dei gruppi alla Camera e al Senato, gli interventi dei cittadini-parlamentari pentastellati e gli approfondimenti tematici. Ma il pezzo forte, ovviamente, sarà lui: Beppe Grillo.
La domanda è d'obbligo: perché non prendere parte ai "normali" talk-show? Forse per evitare il contraddittorio? Di
certo la tv-politica ad uso e consumo di un partito non è una novità assoluta (basti pensare a Youdem). L'unica differenza è che per vedere la tv di Grillo si pagherà. Ma, precisano i grillini, solo per avere il dispositivo.
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