La sinistra ha gettato la Muskera. Dopo la vittoria e l’insediamento di Donald Trump, tra i maggiori esponenti della gauche mediatica e politica è scattato il panico. A finire nel mirino ideologico dei salotttini rossi ci sono sia Elon Musk, o quello che molti definiscono il nuovo “presidente ombra” degli Stati Uniti, e The Donald, il vero numero uno della Casa Bianca. Così, dalla penisola italica, i migliori intellettuali della sinistra hanno cominciato a sciorinare le peggiori tesi contro la nuova torsione autoritaria che, secondo la loro logica, sta colpendo la più antica democrazia mondiale.
Tra questi, non poteva mancare Corrado Augias, intellettuale raffinato di sinistra e giornalista fieramente anti-destra. Anzi, contrario a qualsiasi partito – italiano, europeo o americano che sia -che provi ad allontanarsi agli ideali più o meno socialisti se non addirittura comunisti. Ecco che, incalzato da Giovanni Floris durante l’ultima puntata di Otto e Mezzo, Augias, per attaccare Trump, tira in ballo anche l’esperienza – tra l’altro tutta italiana – di Silvio Berlusconi. Il paragone è servito: “Ho notato con allarme che Trump ieri ha detto che lo scampato pericolo all’attentato durante la campagna elettorale era un segno della benevolenza divina. Già Berlusconi aveva tirato in ballo il fatto di considerarsi unto dal Signore”. Et voilà. In pochi secondi Augias riesce a paragonare le parole di Trump, colpito da un proiettile all’orecchio destro, con Berlusconi e le radici cristiane di Forza Italia. “Ecco, tirare in ballo Dio, secondo me, è una cosa molto pericolosa”, aggiunge.
Poi, rivolgendosi al giornalista Italo Bocchino, rincara la dose: “Far ascendere il proprio potere a Dio ridà vita a un rituale antico, quello dell’unzione dei sovrani, sparito dai tempi della democrazia e delle grandi conquiste della sinistra democratica, caro Bocchino, cominciate con la Rivoluzione francese alla fine del ‘700”. E sottolinea: “Con Trump stiamo assistendo a un cambiamento epocale di clima. Con lui è saltata quella democrazia fondata sull’equilibrio dei poteri, sulla partecipazione, non soltanto elettorale, delle masse e dei cittadini, sul funzionamento lento, rassicurante, cauto della democrazia”.
Insomma, la storia della democrazia americana, con Trump, è già stata spazzata via. “Ci avviamo verso una società dove le decisioni sono prese dal capo in maniera accelerata e fulminea, in nome dell’interesse generale e in nome di Dio”, conclude Augias.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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