"Non è intenzione del governo chiedere le dimissioni di ministri o sottosegretari sulla base di un avviso di garanzia". A dirlo è Maria Elena Boschi, alla Camera per un'interrogazione volta a far luce sulla nomina di Francesca Barracciu, indagata per peculato nell'ambito di un'inchiesta sui rimborsi illeciti in Regione, a sottosegretario per i beni culturali e il turismo.
La questione è stata sollevata dal Movimento 5 Stelle che chiede al governo di "salvaguardare le istituzioni da nomine governative dettate dal conflitto di ruoli, dall’incompetenza e dall’inopportunità".
"L’ex consigliere regionale del Pd Francesca Barracciu, unica rappresentate della Sardegna nell’attuale governo, risulta iscritta nel registro degli indagati per peculato nell’ambito dell’inchiesta della procura di Cagliari sulle cosiddette spese pazze dei consiglieri ed ex consiglieri regionali della Sardegna", si legge nell'interrogazione. I deputati grillini, inoltre sottolineano che il fatto che l’europarlamentare - vincitrice delle primarie per la presidenza della Regione Sardegna - abbia deciso di ritirare la propria candidatura a favore del neogovernatore Francesco Pigliaru.
"Il sottosegretario Barracciu ha acquisito negli anni una notevole esperienza politica ed amministrativa arricchita anche dall’esperienza al Parlamento europeo: fattori che le consentiranno di dare un contributo al governo", ha replicato in Aula il ministro per i rapporti col Parlamento, "Al momento la dottoressa Barracciu risulta iscritta nel registro degli indagati. Abbiamo giurato sulla Costituzione, che contempla il principio fondamentale della presunzione di innocenza; l’avviso di garanzia è un atto dovuto a tutela dell’indagato e non una anticipazione della condanna. Il procedimento si trova nella sua fase preliminare e lo stesso sottosegretario ne ha chiesto una accelerazione. All’esito il governo valuterà se chiederne le dimissioni".
Oltre alla Barracciu, tra l'altro, nel mirino dei giudici - e dei Cinque Stelle - sono finiti anche Umberto Del Basso de Caro, Vito De Filippo (entrambi coinvolti in vicende di "rimborsopoli") e Filippo Bubbico (accusato di abuso d'ufficio). Tutti in quota Pd. Eppure solo qualche giorno fa Antonio Gentile (Ncd) era stato costretto alle dimissioni dopo o scandalo sull'intimidazione al giornale L'Ora della Calabria.
E Rosy Bindi, intanto, chiede la testa del ministro per i Trasporti, Maurizio Lupi, indagato dalla procura di Tempio Pausania per concorso in abuso in atti d'ufficio per il pasticcio di una nomina a commissario dell'Autorità portuale sarda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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