"27UP1d0c0c091ion3": il codice della Card cultura cela un insulto? Bufera a Bologna

Il codice per l'utilizzo del card, uguale per tutti i dipendenti del Comune, dal leet speek verrebbe tradotto come una parolaccia

"27UP1d0c0c091ion3": il codice della Card cultura cela un insulto? Bufera a Bologna
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Rivolta sindacale nel Comune di Bologna. Al centro della disputa una "Card cultura" del valore di 25euro, che l'amministrazione ha voluto regalare a tutti i suoi dipendenti e voluta dal sindaco Matteo Lepore. A scatenare le proteste del Sindacato generale di base (Sgb) è quello che ci sarebbe un insulto nascosto nella password criptata necessaria per l'utilizzo della stessa card. "Non solo un segno di gratitudine per il tuo lavoro, ma anche un invito a diventare testimone della cultura bolognese, esplorando, valorizzando e condividendo la ricchezza del nostro patrimonio culturale. Grazie per il tuo impegno quotidiano e buon divertimento con la tua Card Cultura", si legge nella lettera di accompagnamento firmata dal sindaco.

Massimo Betti del Sgb, però, fa notare che oltre alle parole di circostanza del sindaco, c'è l'insulto, ben nascosto: 27UP1d0c0c091ion3. Questa stringa alfanumerica che, a un primo sguardo, non è altro che una sequenza di numeri e lettera composta per garantire la fruibilità in sicurezza della card, altro non sarebbe che un insulto: "Stupido coglione". Come ci si arriva? Usando l'immaginazione, "27" dovrebbe rappresentare le lettere "st", poi c'è "UP", quindi si prosegue con "1d0", che starebbe per "ido". E si sarebbe composta la parola "stupido". Poi si procede ma, nelle lettere successive, la ricostruzione mostra qualche problema, perché ci sarebbe una ripetizione di "c0c0", al posto di "co". Quindi, "91ion3" andrebbe a comporre "glione", togliendo una "i" e ricomponendo si avrebbe la parolaccia incriminata.

"Viene da pensare che con il codice 27UP1d0c0c091ion3 il sindaco e i suoi dirigenti abbiano voluto esultare per avere portato a casa un integrativo al massimo ribasso facendo fessi i loro dipendenti, che si sono dovuti bere la propaganda totalmente mistificatoria fatta dai sindacati firmatari", ha denunciato il sindacato in una lettera aperta, riferendosi al bonus della "card cultura" come "unica forma di welfare prevista dal vergognoso contratto integrativo firmato da Cgil e affini e approvato da solo il 10% dei dipendenti".

Rivolgendosi infine all'amministrazione, dichiarano: "Caro Lepore e cari dirigenti, i dipendenti comunali saranno pure dei cogl**ni ma non così tanto stupidi e sprovveduti da non riuscire a decifrare il codice alfanumerico in social slang, tacere e accettare la beffa della sua lettera". In Comune è caccia al responsabile dello "scherzo" in leet speek.

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