"Chi spaccia non è un problema". Bufera sul consigliere di sinistra

Per il consigliere di Sinistra Ecologista, trenta persone sedute tutto il giorno su una scalinata non sono un problema: "Non hanno occupazioni se non quella, purtroppo, di ricorrere alla microcriminalità o allo spaccio"

Immagine dal profilo Facebook di Ilaria Genovese
Immagine dal profilo Facebook di Ilaria Genovese
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Certi esponenti di sinistra hanno una visione della realtà distante da quello che è il comune sentire. Ignorano il malessere dei cittadini onesti, che vorrebbero città tranquille in cui crescere i propri figli e perseguono logiche ideologiche legate esclusivamente a un fine politico. In questo contesto si inserisce la dichiarazione di Ilaria Genovese, consigliere di Sinistra Ecologista al Comune di Torino, in Circoscrizione 7, secondo la quale "non è un problema di sicurezza una persona che spaccia, ma è un problema per quella persona che debba ricorrere allo spaccio per sopravvivere".

Genovese è coordinatrice al multiculturalismo all’interno dell’istituzione territoriale e le sue parole lasciano intuire che da parte sua esista quasi una comprensione nei confronti di chi vende la droga per la strada. Gli spacciatori non guardano in faccia maggiorenni o minorenni, non si interessano alle ragioni per le quali una persona si droga: loro vendono per guadagnare. E questo non può che essere un gravissimo problema di sicurezza per le città, come dimostra la qualità della vita nelle zone in cui le piazze dello spaccio sono fuori controllo. La circoscrizione di cui lei è una delle rappresentanti copre anche il quartiere Aurora, uno dei più difficili di Torino, dove si ritrovano criminali della piccola e media organizzazione locale, spacciatori e sbandati. I comitati dei residenti sono stanchi di denunciare l'insicurezza del loro quartiere, di segnalare episodi di grave degrado che affliggono Aurora e non permettono una vita serena alle famiglie.

"Quello che contesto è il pensiero a monte, ovvero: che sia un problema che vi siano venti, trenta persone che siedono tutto il giorno sulle scalinate in Aurora", prosegue Genovese, motivando la sua esternazione. "Magari non sanno come riempire la giornata o per altri motivi non hanno altro luogo dove stare se non ritrovarsi lì. Oppure non hanno occupazioni se non quella, purtroppo, di ricorrere alla microcriminalità o allo spaccio. Il tema, però, è diverso: non diamo gli strumenti per cercare effettivamente una vita migliore in questo Paese, in questa città e in questo quartiere", ha aggiunto. Una posizione che non può passare per i partiti di centrodestra. Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia hanno presentato nei giorni scorsi tre documenti per chiedere alla circoscrizione di "condannare le parole di Ilaria Genovese, i pusher vendono morte e spacciare è un reato". Inoltre, proprio per rispondere alle richieste dei residenti, i partiti di centrodestra avevano chiesto la chiusura della scalinata per mettere al sicuro l'area.

Ma per Genovese non ci sono problemi e lei non si sente insicura. Di tutt'altro avviso il presidente della circoscrizione, Luca Deri, esponente della maggioranza di centrosinistra, le cui posizioni sono in linea con quelle delle opposizioni di centrodestra sul tema specifico ma non sulle soluzioni. "Quel ponte non è l'eden, ci sono spacciatori e spesso una sensazione di insicurezza.

Chi non vede questo fa lo stesso errore di chi chiede interventi manu militari", ha spiegato. Intanto chi patisce sono i cittadini, costretti a vivere nel degrado per posizioni ideologiche di difficile comprensione nel mondo reale.

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