"Ciao, ciao bambina". Renzi le canta alla Schlein

Il leader di Italia Viva dedica la prima pagina del suo Riformista alla segretaria e ai tanti adii al Partito Democratico di diversi esponenti

"Ciao, ciao bambina". Renzi le canta alla Schlein
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Matteo Renzi si toglie diversi sassolini dalle scarpe nei confronti del Partito Democratico e del nuovo corso di Elly Schlein. La nuova segretaria nazionale del Pd, che nelle ultime settimane ha perso già diversi esponenti politici proprio a causa della linea considerata troppo radicale da quando ha vinto le primarie a fine febbraio, è finita nel mirino del leader di Italia Viva nelle pagine del quotidiano di cui il leader di Italia Viva è recentemente diventato direttore editoriale. La prima pagina de Il Riformista uscito nelle edicole il 9 maggio, infatti, dedica il titolo principale alla Schlein: Ciao, ciao bambina. La celebre canzone di Domenico Modugno del 1959 (il titolo originale era Piove) diventa lo spunto per deridere l'ex parlamentare europea alle prese con i tanti addii - talvolta clamorosi - di almeno cinque rappresentanti (ormai ex) dem.

Prima pagina del Riformista

A pagina 2, del resto, un articolo riassume quelle che sono state le porte sbattute in faccia alla Schlein in questi complicati due mesi e mezzo di leadership: da quello immediato di Giuseppe Fioroni, passando da Andrea Marcucci, Enrico Borghi (quest'ultimi due poi approdati proprio nel Terzo Polo) e Caterina Chinnici, fino ad arrivare all'ultimissimo annunciato in diretta tv da Carlo Cottarelli. "Pd, la grande fugga: i giorni dell'addio", è il titolo del pezzo che campeggia. In fondo alla pagina, poi, è presente anche una breve cattiveria a lei dedicata: "Elly Schlein e la crisi del Pd: loro non l'hanno visto arrivare, lei non li ha visti andare via".

Una "rivincita" personale che s'inserisce, tra le altre cose, sul dibattito riguardante le riforme costituzionali. Nei giorni in cui Giorgia Meloni incontra le forze di opposizioni per potere dialogare insieme a loro sulle opzioni del presidenzialismo e del premierato, il Partito Democratico sembra ormai avere deciso di rifugiarsi sull'Aventino perché in disaccordo totale con tutte le proposte presentate dal governo. Ecco quindi che Matteo Renzi coglie la palla al balzo per ribadire il suo Sì a sedersi al tavolo delle trattative con la maggioranza di centrodestra. La conferma arriva in una sua intervista rilasciata a La Stampa: "Lo dico alla Meloni: vai avanti, noi sul premierato ci stiamo anche se non ci stanno gli altri e saremo corretti con voi a differenza di quanto fece la destra con le nostre riforme". Un concetto già nei giorni scorsi da altri esponenti di spicco di Italia Viva, come Maria Elena Boschi.

Renzi giudica in maniera molto positiva, per esempio, l'elezione diretta del premier. "La democrazia è in crisi, ovunque. Se non stabiliamo un rapporto diretto tra cittadino e politico, continuiamo ad allargare il gap di rappresentanza. Pensi a Conte: prima di essere nominato premier, non aveva mai fatto neanche il consigliere di facoltà".

Insomma: "Bisogna far sì che il capo del governo sia scelto dai cittadini". In una sola mattina, quindi, l'ex presidente del Consiglio ha assestato due colpi dialettici non indifferenti al partito del quale è stato anche segretario, prima di lasciarlo quattro anni fa.

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