Ius sanguinis, ius soli e ius schloae. Ecco come si ottiene la cittadinanza

Ecco tutti i modi per acquisire la cittadinanza in Italia e nel resto del mondo

Ius sanguinis, ius soli e ius schloae. Ecco come si ottiene la cittadinanza
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Politica e maggioranza in fermento intorno al tema della cittadinanza. A tenere banco è la riforma sulle modalità con cui uno straniero residente nel nostro Paese può ottenerla, in particolare intorno al cosiddetto Ius schloae che collega l'ottenimento del passaporto al completamento di uno o più cicli di studio. Ma quali sono le differenze e come si muove il resto d'Europa.

Ius sanguinis: come funziona la legge in Italia

Attualmente, dal 1992, la cittadinanza italiana si acquisisce con lo ius sanguinis, quando si nasce o si viene adottati da cittadini italiani. La cittadinanza può essere richiesta anche dagli stranieri residenti in Italia da almeno dieci anni purché siano in possesso di determinati requisiti: non abbiano procedimenti penali, siano in possesso di redditi sufficienti al proprio sostentamento e siano privi di motivi ostativi per la sicurezza della Repubblica. Chi nasce e risiede ininterrottamente in Italia fino ai 18 anni, può inoltre richiedere la cittadinanza italiana non appena divenuto maggiorenne. In alternativa, è sufficiente sposare un italiano o un'italiana. In Spagna si ottiene la cittadinanza se si nasce da almeno un genitore spagnolo, ma due anni fa è stata introdotta la cosiddetta legge sulla “memoria democratica” che consente anche ai figli e ai nipoti degli esuli anti-franchisti di diventare spagnoli.

Ius soli e ius soli temperato

Nel continente americano Paesi nati e sviluppatisi con l'immigrazione come Stati Uniti, Canada, Messico, Argentina e Brasile prevedono lo ius soli, ossia il diritto di acquisire la cittadinanza fin dalla nascita anche se si è nati da genitori stranieri, mentre in Europa la legislazione cambia da Paese a Paese. Solo l’Irlanda seguiva il principio dello ius soli, ma dopo una sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea è stata costretta a optare per lo ius soli temperato.

Un bambino diventa automaticamente cittadino se almeno uno dei genitori risiede nel Paese regolarmente e legalmente da tre anni. In Francia, oltre allo ius sanguinis, si concede la cittadinanza a chi nasce in territorio francese da genitori stranieri al raggiungimento della maggiore età, ma solo se risiede lì. In Germania, almeno uno dei due genitori deve essere residente legalmente da almeno cinque anni o deve essere in possesso di un permesso di soggiorno permanente da almeno tre anni. In Grecia, dal 2015, ottiene la cittadinanza chi nasce in una famiglia in cui almeno uno dei genitori ha vissuto lì per almeno 5 anni, mentre in Portogallo, la ottengono le persone nate da genitori stranieri che risiedono lì, legalmente, per almeno due anni dal momento che ne fanno richiesta.

Ius schloae: il nodo degli anni di studio

Da alcuni anni, nel nostro Paese, sono state presentate varie proposte di legge per introdurre lo ius scholae, ossia il diritto di acquisire la cittadinanza italiana al termine di uno o più cicli di studi.

Una delle ultime proposte, finita su un binario morto nel 2022, prevede di concedere la cittadinanza italiana ai minorenni stranieri nati in Italia o arrivati prima di compiere 12 anni purché risidenti legalmente e senza interruzioni in Italia e purché abbiano frequentato regolarmente in Italia almeno 5 anni di studio, in uno o più cicli scolastici. La proposta di Forza Italia di cui si discute da settimane è molto simile, ma prevede l'obbligo di frequentare almeno 10 anni scolastici.

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