Coni, spiragli per un Malagò-ter. "Almeno fino a primavera 2026"

L’ipotesi di una proroga di un anno. Il sostegno di Zaia e Fontana. Bach: "È un leader capace"

Coni, spiragli per un Malagò-ter. "Almeno fino a primavera 2026"
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Malagò a grande richiesta: resti numero uno dello sport italiano. Lo chiedono i presidenti federali e adesso si sbilanciano e si schierano anche i governatori delle regioni olimpiche. Per non parlare del numero uno del Cio, Thomas Bach, che ha risposto così a chi gli chiedeva della possibilità che Giovanni Malagò resti alla presidenza del Coni fino alla fine dei Giochi di Milano Cortina 2026. «Siamo molto felici di avere un leader così capace. Con Andrea Varnier (ad della Fondazione Mi-Co, ndr) ha fatto un grande lavoro insieme a tutta la squadra e sarà così fino all'ultimo giorno dei Giochi», le parole del dirigente tedesco, anche lui a fine mandato (resterà in carica sino al 23 giugno).

A margine della cerimonia del «One Year to Go» sono arrivati gli ultimi endorsement pro-Malagò. In ballo, infatti, c'è la questione del terzo mandato da presidente del Coni. Il prossimo 26 giugno sono previste le elezioni e il numero uno dello sport italiano non può ricandidarsi con la legge attuale. Molti sono però favorevoli a una proroga di un anno, almeno sino alla primavera 2026, affinché Malagò possa gestire l'Olimpiade di Milano-Cortina anche come presidente Coni, non soltanto come presidente della Fondazione. «Io penso che sarebbe una cosa di buon senso», ha sempre ribadito Malagò. Il quale ha inoltre sottolineato come, dopo tutte le pratiche burocratiche post-elezioni, il nuovo presidente si insedierebbe non prima di agosto-settembre, dunque a soli cinque mesi dalla cerimonia inaugurale di San Siro. Sarebbe una follia, è il pensiero dei sostenitori di Malagò. Al fianco dell'attuale presidente del Coni c'è Luca Zaia: il governatore del Veneto vorrebbe che Malagò restasse al timone dello sport italiano almeno fino alla conclusione dei Giochi. «Insieme a Giovanni siamo i due senior di questa partita, siamo partiti molto tempo fa con questa candidatura. Io auspico che Malagò resti, è sempre stato un riferimento di questa Olimpiade». Anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, sta dalla parte di Malagò: «Io sono amico di Giovanni e ha fatto un ottimo lavoro, ma non sono decisioni che posso prendere o auspicare io». Dopo aver ringraziato Fontana e Zaia, interpellato sull'argomento, il numero uno del Coni ha dichiarato: «Fa riflettere quello che ha detto Bach (so che da oltre tre anni il comitato Olimpico italiano e Malag stanno lavorando molto per avere una squadra forte di atleti e di atlete) Lo sto facendo con le due federazioni, sport invernali e del ghiaccio. Il resto giudicatelo voi».

La decisione spetta alla politica, in quanto il Coni è un ente pubblico. Il ministro dello Sport Andrea Abodi ha confermato ieri che nell'incontro di due giorni fa tra Giorgia Meloni e Bach non si è parlato del futuro di Malagò. In aggiunta, al momento solo il n.

1 della Federcanoa Luciano Buonfiglio si è fatto avanti nella corsa per la poltrona di Palazzo H. «Un mio mandato? Resto ottimista e fatalista», ha ribadito ancora ieri Malagò, che intanto aspetta. Ma più il tempo passa, più le cose si complicano.

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