Una curiosa dimenticanza taglia fuori definitivamente Ilda Boccassini dalla corsa per procuratore della Repubblica di Firenze: la domanda della dottoressa è stata scartata dal Consiglio superiore della magistratura perché non sono mai stati depositati i documenti che per legge devono accompagnare la richiesta di partecipare al concorso. Quando all'inizio di aprile (secondo quanto annunciato recentemente dal vicepresidente del Csm, Michele Vietti) verrà affrontato il nodo della Procura toscana, tra le candidature quella di Ilda non ci sarà.
Negli ambienti del Csm, peraltro, si fa presente che la candidatura della Boccassini non aveva grandi chances di successo, essendo destinata a essere superata da nomi di peso come quello del suo collega milanese Armando Spataro, del procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo e del procuratore di Termini Imerese Alfredo Morvillo. Anche se Spataro - come viene dato per probabile - optasse per la Procura di Torino, anch'essa vacante, la dottoressa si troverebbe comunque chiusa la strada.
La dimenticanza dei documenti potrebbe essere una sorta di ritirata strategica per non andare incontro a una nuova bocciatura come quella del 2008. Ma potrebbe lasciare la Boccassini con le mani libere nel caso che si liberasse a breve una poltrona ancora più ghiotta: quella di procuratore della Repubblica di Milano. Fino a pochi giorni fa la riconferma dell'attuale capo, Edmondo Bruti Liberati, appariva ovvia. Ora, non del tutto. La ammissione di Bruti di avere «dimenticato» per mesi in cassaforte il fascicolo di indagine sulla Sea, l'unico che poteva lambire l'operato della giunta di centrosinistra, ha riaperto tutti gli scenari.
Se Bruti
Liberati si trovasse a dover fare un passo indietro, facile prevedere che la Boccassini, oggi a capo del pool antimafia, si candiderebbe a prendere il suo posto. E in questo caso non dimenticherebbe di allegare i documenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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