Dall'abuso d'ufficio alle intercettazioni: la stretta di Nordio è pronta

Il ministro della Giustizia annuncia una stretta sulle intercettazioni: "Vogliamo estendere la tutela al destinatario degli atti". E sull'abuso d'ufficio annuncia: "C'è l'accordo, presto in Cdm"

Dall'abuso d'ufficio alle intercettazioni: la stretta di Nordio è pronta
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Sul fronte della giustizia il governo è pronto a cambiare passo rispetto al passando, partorendo una riforma in senso liberale e garantista. In questa direzione sta per prendere forma la stretta di Carlo Nordio sulle intercettazioni e sull'abuso d'ufficio, che a stretto giro finiranno al centro di una forte revisione da parte dell'esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Senza dimenticare la separazione delle carriere, da intendere come obiettivo da centrare entro il 2027.

Il ministro della Giustizia, intervistato al Festival dell'Innovazione de Il Foglio in corso a Venezia, ha fatto sapere che sulla riforma dell'abuso d'ufficio è stato raggiunto un "accordo politico" e che il progetto di riforma "è pronto e definito". Non a caso a breve approderà sul tavolo del Consiglio dei ministri. "Se poi verrà portato al Cdm della prossima settimana è una cosa che io auspico, ma se non fosse questa settimana sarà la prossima", ha affermato sul fattore che compromette l'accelerazione delle procedure amministrative. Su questo c'è una convergenza trasversale: "C'è stata una processione di sindaci anche del Pd che ci hanno supplicato di abolire questo reato".

Nordio si è espresso anche sulla volontà del governo di intervenire sulle intercettazioni mettendo un muro sugli atti che si possono pubblicare solo a indagine conclusa: si tratta di una mossa che si pone l'obiettivo di "tutelare non solo l'efficacia delle indagini ma anche la dignità dei terzi". A tal proposito ha puntato l'attenzione su quanto sia importante la segretezza degli atti processuali: "Noi vorremmo estendere la tutela al destinatario degli atti". Anche perché una sorta di "condanna" anticipata avviene già ai danni di chi vede il proprio nome spiattellato sui giornali dopo una sola informazione di garanzia.

Un altro importante argomento riguarda la separazione delle carriere, contenuto nel programma di Fratelli d'Italia e condiviso con gli alleati di centrodestra. "È nell'orizzonte di questa legislatura, si deve fare per ossequio agli elettori che ci hanno votato", ha dichiarato il ministro della Giustizia.

Il Guardasigilli ha voluto replicare alla tesi secondo cui le riforme sui reati della Pubblica amministrazione inciderebbero in maniera negativa sulla lotta alla corruzione. "Al contrario, la potenziano", ha assicurato. Inoltre ha rimarcato che l'intento è quello di accelerare sia l'amministrazione sia la giustizia: "In Italia qualcuno ha insinuato che la nostra direzione andasse contro le direttive europee. È una stupidaggine colossale".

Infine Nordio ha garantito che i cardini del suo pensiero per quanto riguarda i fondamentali della giustizia penale, e dunque il garantismo, "rimangono invariati".

"Detto questo, la politica è l'arte della mediazione e in una coalizione si raggiunge un punto di accordo", ha aggiunto. Quanto alla necessità di espandere la cultura garantista, ha sottolineato che si tratta di una sensibilità "molto più trasversale di quanto non appaia dalla ripartizione dei partiti".

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