"Troveremo una soluzione strutturale". La promessa di Meloni sui migranti

"Noi di fronte alla peggiore congiuntura, ma alla fine la spunteremo". Il premier punta a risolvere la questione migranti in modo definitivo: "Preferisco metterci più tempo ma trovare una soluzione strutturale"

"Troveremo una soluzione strutturale". La promessa di Meloni sui migranti
00:00 00:00

L'obiettivo è di ampio raggio: affrontare e risolvere la questione migranti con una "soluzione strutturale". Giorgia Meloni la chiama così, alludendo proprio alla volontà di intervenire in modo risolutivo su un tema complesso e annoso. I nodi da sciogliere sono tanti e il premier lo sa: chiudendo la campagna elettorale del centrodestra ad Ancona, è stata la stessa leader di Fratelli d'Italia a sottolineare la necessità di proseguire per gradi, per portare a termine quello che ha definito come un lavoro "lungo e difficile". Ma necessario. I primi risultati in tal senso il governo li ha già ottenuti (nei giorni scorsi è stato approvato il decreto Cutro a soli 66 giorni dall'ennesimo dramma del mare). Ora occorre andare avanti.

"Sui migranti, beh sempre fortunati noi... Siamo davanti alla peggiore congiuntura possibile e immaginabile, ma anche qui, lavoro lungo e difficile, ma alla fine la spuntiamo noi", ha affermato Giorgia Meloni, assicurando alla platea che la ascoltava di voler andare fino in fondo sulla questione. "Preferisco metterci più tempo ma trovare una soluzione strutturale piuttosto che prendere decisioni per paura dei sondaggi. Sappiamo di avere cinque anni, le somme si tirano alla fine", ha dichiarato. La prospettiva di lungo termine è la stessa che il premier aveva iniziato delineare sin dalle sue prime mosse di governo, muovendosi su più fronti (interno, europeo e internazionale) per regolamentare i flussi, garantire la sicurezza, stringere accordi e chiedere collaborazione agli interlocutori stranieri.

La recente approvazione del decreto migranti andava proprio in questa direzione. Il provvedimento in sé, infatti, già interveniva ad ampio raggio: tra le misure previste, la lotta agli scafisti, le modifiche alla durata dei permessi per lavoro, il potenziamento tecnico-logistico del sistema di prima accoglienza e dei controlli di frontiera e le modifiche al sistema di accoglienza, gestione dei centri per migranti. Poi la stretta sulla protezione speciale e l'introduzione di un nuovo reato per gli "scafisti", per i quali sono previste pene dai 20 ai 30 anni per "morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina".

Tra gli ostacoli che il premier deve schivare su questo fronte ci sono anche le critiche costanti del centrosinistra, unite a quelle altrettanto strumentali che talvolta provengono dall'estero. Proprio nei giorni scorsi, del resto, contro Meloni sono arrivati gli irrispettosi attacchi del ministro francese Darmanin.

Tornando sull'increscioso episodio di scorrettezza diplomatica, il presidente del consiglio ha affermato oggi: "Io avevo parlato con Macron il giorno prima, dopo di che se le devo dire come la vedo perchè mi sembra tutto abbastanza discrasico tra le interlocuzioni private e quelle pubbliche, a me pare che sia più un tema di politica interna dei francesi però consiglio prudenza sul fatto di utilizzare altri governi per regolare i conti della politica interna, perchè è una cosa che normalmente non si fa".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica