Ddl diffamazione, Sallusti: "Meglio in piedi a San Vittore che in ginocchio al Senato"

Salta la seduta della commissione Giustizia del Senato sulla diffamazione: l’iter del ddl sembra sempre più in salita

Ddl diffamazione, Sallusti: "Meglio in piedi a San Vittore che in ginocchio al Senato"

A Palazzo Madama salta la seduta della commissione Giustizia sulla diffamazione e l’iter del ddl sembra sempre più in salita. Il direttore del Giornale Alessandro Sallusti su Twitter commenta l’iter lento del provvedimento sulla diffamazione e le possibili ricadute sul piano personale: "Senato di incapaci. Ma meglio in piedi a San Vittore che in ginocchio a Palazzo Madama".

La questione di fiducia sul dl Sanità all’esame dell’Aula di Palazzo Madama sconvoca, da regolamento, la commissione che doveva riunirsi stasera in seduta notturna e domani mattina alle 8.30 per riportare la riforma della diffamazione a mezzo stampa nell’Aula del Senato martedì. Giorno in cui, "complice" anche il ponte dei Morti, la Conferenza dei capigruppo del senato ha calendarizzato il provvedimento. Certo, non si può a priori, escludere che la commissione, presieduta da Filippo Berselli possa trovare un accordo politico per arrivare all’esame dell’assemblea avendo sciolto i nodi. Ma questi sono più di uno. Non ultimo, veniva fatto notare oggi dal capogruppo dell’Idv proprio in commissione Giustizia, Luigi Ligotti, quello di rivedere le sanzioni per la diffamazione "semplice" con l’attribuzione di un fatto determinato, alla luce del dimezzamento della pena massima per lo stesso reato commesso a mezzo stampa, che è passata da centomila a cinquantamila. La commissione Giustizia, alla luce della fiducia posta, commenta la capogruppo Pd in commissione Giustizia, a Palazzo Madama, Silvia Della Monica, "programmata per stasera e per domani mattina non avrà luogo. Il governo ha messo la fiducia sul decreto Sanità e questo blocca il suo lavoro. Si tratta di un nuovo elemento di riflessione sulle numerose contraddizioni del provvedimento emerse nel dibattito in Aula e sulla necessità di non legiferare sull’onda dell’emergenza". "Il caso del direttore Sallusti - osserva ancora - può avere soluzioni diverse a partire da quelle istituzionali, già previste". Dal potere di grazia del presidente della Repubblica alla messa in prova per scongiurare il carcere, insomma.

"Ho dovuto sconvocare la seduta della Commissione perchè tutti gli altri gruppi avevano deciso di non essere presenti, vista la fiducia", dice da parte sua il presidente Filippo Berselli che annuncia: "Si andrà a martedì alle 11".

Poi nota che "c'è comunque l’intesa sulla riformulazione dell’emendamento sottoscritto dai senatori Mugnai e Balboni" che riguarda l’interdizione dalla professione di giornalista, a seguito di condanna per diffamazione, come pena accessoria e che rimodula la sanzione riducendola.

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