«Il sindaco di Bari Andrea Decaro ha incontrato Massimo Parisi, il fratello del boss di Japigia Savino Parisi, tra il 2008 e il 2010, prima di una campagna elettorale». E adesso il rischio dello scioglimento del Comune per mafia si fa più concreto dopo l’invio da parte del Viminale di una commissione d’accesso per verificare eventuali infiltrazioni nel Comune.
Secondo «la Gazzetta del Mezzogiorno» durante un processo in corso a Bari il collaboratore di giustizia Nicola De Santis avrebbe ribadito di aver visto l’ex sindaco Pd ed ex presidente dell’Anci - oggi europarlamentare - assieme al fratello di un boss in un incontro politico per procacciare consensi. Tutto nasce con l’inchiesta Codice interno di Dda e squadra Mobile, che ha portato la scorsa primavera a 130 arresti di Bari, ha travolto diversi esponenti politici e che ha rappresentato la municipalizzata ai trasporti del comune barese Amtab come l’ufficio di collocamento dei clan barese, con assunzioni clientelari nel pubblico e procedure concorsuali truccate in cambio dei voti dei clan alle elezioni comunali.
L’inchiesta ha portato all’amministrazione giudiziaria della municipalizzata (tuttora in corso) e al licenziamento dei dipendenti ritenuti vicini ai clan, tra cui il fratello del boss Massimo Parisi, entrato nell’Azienda del trasporto pubblico come autista nel 2004 grazie a un’agenzia interinale. «Prima della campagna elettorale abbiamo avuto un incontro elettorale in cui c’era l’ex sindaco Decaro. Il clan Parisi ha procurato voti alla politica, sia per il presidente della circoscrizione che per la campagna elettorale al Comune», ha detto il collaboratore di giustizia Nicola De Santis confermando la versione già data ai pm antimafia che hanno scoperchiato il verminaio Bari. Incontro che Decaro ha sempre negato sia avvenuto e su cui la procura di Bari ha indagato, decidendo poi di archiviare le indagini.
«Vogliono intimidirmi con calunnie e diffamazioni», dice
l’eurodeputato alla «Gazzetta del Mezzogiorno», gli esponenti del clan «li ho incontrati soltanto nelle aule di tribunale, dove io rappresentavo con orgoglio la mia città e loro erano imputati grazie anche alle mie denunce».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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