"Vogliamo andare in Europa e dire che non siamo più il Paese che annuncia le riforme ma il Paese che le fa. Se il Parlamento ci sta, bene. Sennò non è certamente Renzi che ha paura delle urne". Il neo-sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, a In mezz’ora, si dice convinto annuncia il piano del nuovo governo. Piano che, dopo poche ore, viene smentito con forza da Palazzo Chigi: "Non è prevista né ci sarà alcuna nuova tassa". Non solo. "L'orizzonte del governo - si legge nella nota di Palazzo Chigi - è quello di una riduzione della pressione fiscale attraverso una rimodulazione delle rendite finanziarie e delle tasse sul lavoro".
Il piano di Delrio, per quanto smentito, non fa presagire nulla di buono. Lo spettro delle tasse resta, infatti, dietro l'angolo. E se da un lato c'è la buona notizia che la patrimoniale non si farà ("L’Imu fu una patrimoniale a tutti gli effetti, il governo Monti la introdusse perche il Paese aveva bisogno di sistemare i conti"), dall'altro lato l'intenzione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio resta quella di tassare ancor di più le rendite finanziarie e colpire ancora una volta i risparmiatori. "Se una signora anziana ha messo da parte 100 mila euro in Bot non credo che se le togli 25 o 30 euro ne avrà problemi di salute. Vediamo", ha chiosato Delrio. Che poi ha aggiunto: "C'è una parte delle rendite finanziarie che non è in linea con la tassazione in Europa, che è del 25%, quindi va valutato questo argomento per portare più soldi nelle fasce più deboli". La replica di Forza Italia è arrivata a stretto giro di posta. "Ho ascoltato con preoccupazione le prime battute del sottosegretario Delrio sulla tassazione di Bot, risparmio (tassazione già inasprita recentemente attraverso l’imposta di bollo), e rendite finanziarie. Già la casa degli italiani è stata massacrata (e da parte nostra non c’è alcuna rassegnazione neppure su questo, e la battaglia proseguirà); se ora si pensa di proseguire attaccando i risparmi degli italiani, è un grave errore. Spero sia solo un infortunio di comunicazione", ha dichiarato Daniele Capezzone.
Il sottosegretario ha poi parlato anche della Pubblica Amministrazione spiegando che "il tema non è tagliare la P.a., ma renderla più efficiente e amica. C’è moltissimo efficientamento da fare. Non credo che in questo momento questo Paese si possa permettere di licenziare. C'è bisogno di percorsi di conversione da un lavoro inutile a un lavoro utile" e ha fatto l’esempio dell'esercito dei forestali. Poi Delrio ha annunciato che "abbiamo bisogno di una legge sul conflitto di interessi" e per quanto riguarda la legge elettorale, ha affermato che "l'Italicum non è congelato: la prima cosa da fare è approvazione di legge elettorale alla Camera. La riforma del Senato è affidata ai senatori. Quindi uno va alla Camera e uno al Senato, poi ci sarà il passaggio all'altra aula". Delrio ha anche spiegatoche "intendiamo aumentare seriamente il cuneo fiscale. Pensiamo di ricavare risorse in parte dalla spending review e in parte da operazioni industriali e dal rientro dei capitali. L'importante è che non si crei dicotomia tra ministro dell'Economia Padoan e il premier, come fu tra Berlusconi e Tremonti. Ma abbiamo chiarito prima con Padoan che farà parte di una squadra e lui si è detto contentissimo di esserne parte".
Infine, per quanto riguarda Letta, Delrio ha tenuto a precisare che "non abbiamo defenestrato nessuno. Ci sono letture diverse di diversi contesti, non c’è nessun giudizio personale, nessun complotto di potere. Le forze politiche hanno deciso".
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