Visita fiscale, i medici contro il Cav: "Nessun impedimento"

Continua l'accanimento giudiziario. La corte d'appello dispone la visita fiscale. I medici: "Nessun impedimento per il Cav". Ma il primario del San Rafafele non è d'accordo

Visita fiscale, i medici contro il Cav: "Nessun impedimento"

Avrà pure male agli occhi, gli darà pure un po' fastidio la luce: ma Silvio Berlusconi è in condizioni di salute abbastanza buone da venire a Palazzo di giustizia per assistere ai processi a suo carico. È questa la conclusione cui sono arrivati i due medici fiscali inviati questa mattina dalla Corte d'appello di Milano all'ospedale San Raffaele, dove il Cavaliere è ricoverato da ieri mattina per curare la uveite ( una infiammazione degli occhi) che lo affligge da qualche giorno.

Con una decisione senza precedenti, la corte d'appello che sta processando Berlusconi per la vicenda dei diritti TV, accogliendo la richiesta della Procura generale, ha inviato una visita medica fiscale di controllo - un po' come si fa con gli impiegati assenteisti - per visitare il paziente-imputato. E il responso dei due sanitari smentisce quanto i certificati medici depositati negli ultimi due giorni attestavano, e che appena ieri era stato preso per buono da altri giudici, quelli del processo Ruby. Secondo i medici inviati dai giudici, Berlusconi può venire in aula.

La visita si è tenuta intorno a mezzogiorno, Berlusconi si è sottoposto all'esame dei sanitari senza opporre alcuna immunità parlamentare (come, secondo alcune interpretazioni della norma, avrebbe potuto fare). Intorno alle 13,30 i due sanitari, l'oculista Pasquale Troiano e il medico legale Carlo Goi, hanno inviato per fax il loro referto alla cancelleria della seconda corte d'appello, presieduta dal giudice Alessandra Galli. I medici danno atti che la malattia è reale, ma affermano che non impedisce al paziente di venire in aula: "Si segnala che non sussiste un impedimento assoluto alla partecipazione all'udienza odierna pur dove dosi sottolineare che le lamentate problematiche visive e la sintomatologia dolorosa satellite possano interferire con l'efficienza psicofisica del soggetto". A questo punto il giudice Galli ha stabilito la prosecuzione del processo. E Niccolò Ghedini, pur manifestando il suo dissenso dalla decisione della Corte, ha iniziato la sua arti ha difensiva. Si conclude così una giornata inedita, anche nel lungo e tempestoso scenario dei rapporti tra Silvio Berlusconi e la magistratura. A differenza di quanto deciso ieri dalla quarta sezione penale del tribunale, la corte aveva ritenuto inattendibili i certificati firmati dai medici del San Raffaele, e aveva inviato la visita di controllo. "Vista la documentazione medica - recitava l'ordinanza della corte - prodotta nelle more dell'udienza e altresì in data odierna; ritenuto opportuno stante anche la particolarità della patologia dedotta disporre accertamento medico circa lo stato attuale della medesima , le cure e il presidi necessari al suo trattamento, e se il quadro clinico accertato possa costituire un assoluto impedimento a presenziare all'odierna udienza ovvero se la partecipazione possa avvenire con adeguate cautele; dispone che con massima urgenza venga eseguito il predetto accertamento a cura del dottor P. Troiano oculista del dott. C. Goi medico legale; autorizza i predetti ad accedere al luogo di cura e a prendere visione della documentazione medica".

In primo grado, per

l'accusa di frode fiscale relativa alla compravendita dei diritti dei film americani da trasmettere sulle sue reti, Berlusconi era stato condannato a quattro anni di carcere e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici.

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