Il confronto non ha ancora trovato vita ma nel Partito democratico è già scattato il terrore. Il timore che serpeggia tra i dem più pessimisti è un elemento che compone uno scenario da incubo, che vedrebbe Elly Schlein uscire con le ossa rotte dal duello in televisione con Giorgia Meloni e - come se non bastasse - lasciare praterie a vantaggio di Giuseppe Conte pronto ad approfittare delle debolezze del Pd. Il faccia a faccia in tv è causa di forti agitazioni, inquietudini e riflessioni del caso.
I timori del Pd
Alla base dell'ansia e dei turbamenti vi è un pericolo che con l'avvicinarsi del dibattito si fa sempre più concreto. Il tutto poggia su una domanda che diversi esponenti del Partito democratico iniziano a porsi: davvero Schlein ha valutato correttamente l'opportunità di una sfida con il presidente del Consiglio a favore di telecamere in vista delle elezioni europee? Da qui partono gli interrogativi che, come riportato su La Stampa, iniziano a girare sottovoce nella galassia dem.
Sono due i punti su cui i più maligni invitano a porre le dovute attenzioni: da una parte viene fatto notare che Elly avrebbe dovuto insospettirsi della piena disponibilità che Meloni ha garantito fin da subito; allo stesso tempo c'è chi ritiene che il leader del Nazareno avrebbe dovuto considerare il fatto che il Pd è un partito aperto alle candidature di esterni che non avrebbe senso mettere in secondo piano in nome di una corsa solitaria di Schlein, mentre Fratelli d'Italia è assai identificato nella figura di Meloni.
Sullo sfondo c'è il fattore Movimento 5 Stelle. Alle elezioni europee il sistema proporzionale permette ai singoli partiti di rimarcare differenze, di portare avanti le proprie battaglie identitarie, di non prestare molta attenzione allo steccato di coalizione. Motivo per cui Giuseppe Conte potrebbe portare avanti una campagna elettorale sempre più aggressiva (dal punto di vista politico) con l'intento di pescare voti anche nell'elettorato del Pd. Il presidente del M5S non avrà alcun vincolo di tenere fede all'asse giallorosso (che nei fatti fatica a decollare) e di certo non farà sconti al Partito democratico, soprattutto se Elly dovesse inciampare nel confronto tv.
Il confronto tra Meloni e Schlein
Nel frattempo proseguono i contatti tra gli staff: nei prossimi incontri verranno definiti dettagli e modalità del duello che si preannuncia assai infuocato. Allo stato attuale la discussione è in una fase iniziale e, non a caso, non è stata ancora raggiunta un'intesa sulle regole di ingaggio. Dagli ambienti vicini a Meloni viene fatto notare che per il momento il presidente del Consiglio è concentrato sul tour di avvio della presidenza del G7; il faccia a faccia dovrebbe avvenire entro i primi giorni di aprile (comunque non prima della fine del mese di marzo).
Inizialmente era circolata la voce di due sfide televisive, ma a oggi l'orientamento che emerge sarebbe quello di un solo scontro. Grande attenzione è rivolta anche sul "ring" che dovrà ospitare il dibattito: la partita tra Rai 1 (ritenuto il palcoscenico più adatto dai collaboratori di Meloni) e La7 (in particolare agli ambienti vicini a Schlein non dispiacerebbe lo studio di Enrico Mentana) sarebbe ancora del tutto aperta e su questo fronte ci si muove con massimo riserbo.
Nel mezzo resta sempre in piedi anche l'ipotesi Skytg24, che potrebbe trasmettere il confronto su tutte le piattaforme e sui social. Il ruolo di moderatore potrebbe essere rivestito dal direttore Giuseppe De Bellis, magari affiancato da altri direttori di testata. Un format che magari potrebbe essere messo in pratica pure da Rai 1.
In tutto ciò Meloni e Schlein devono ancora sciogliere le riserve sulla loro candidatura alle elezioni europee: nelle prossime settimane arriverà l'annuncio ufficiale o la decisione verrà comunicata proprio nel corso del duello in tv?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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