Ecco la Milano violenta che piace a Pisapiail commento 2

di In pieno giorno, nel centro di Milano, pochi metri dalla stazione e tra la folla, due individui hanno avuto il tempo e il comodo di importunare un disabile, di scaraventarlo giù dalla sedia a rotelle e, quando a terra, di prenderlo a calci. Non è finita peggio, magari con qualche costola rotta e il furto dell'orologio, del telefonino o del portafogli del malcapitato, perché la gente d'attorno, messasi a gridare, ha indotto i due teppisti a fuggire. Con l'aggravante della viltà, un fatto di cronaca consueto a Milano. Uno dei tanti episodi di microcriminalità che è tale per i Pisapia (e gli Ambrosoli che ai Pisapia intonano i loro vocini) non solo perché confrontata alla «macro» criminalità organizzata, l'unica capace di tener viva la vigilanza democratica cara ai tromboni della società civile arruolati nella politica. Ma perché nella loro narrazione sociologica è attigua agli usi e costumi, alle tradizioni, alla «cultura» della società urbana che si trasforma adattandosi ai tempi facendosi, nelle more, multiculturale. Quindi folclore, o poco più. Una visione che si rispecchia nel mito - duro a morire - del buon selvaggio e che portò il sindaco a ridurre al minimo, quasi facendole sparire alla vista, le forze dell'ordine in pattuglia. Ritenute una presenza irriguardosa, addirittura provocatoria in quello che per Pisapia dovrebbe essere un giardino delle delizie sociali. A chi addebitava la recrudescenza degli episodi criminali proprio all'allentarsi della sorveglianza, Palazzo Marino rispondeva, gongolando, che i reati erano diminuiti, invece, dell'8 per cento. Dimenticando però di aggiungere che erano aumentati quelli contro la persona. Quelli «micro». Quelli consumati sulla pelle dei milanesi. E che solo i visionari - simpatiche persone ma inadatte ad occuparsi di amministrazione pubblica, dove fa aggio la concretezza - possono pensare di combattere con il dialogo, il confronto e la tolleranza a mille. Nelle mani della «rivoluzione arancione», e che mani, Milano è diventata più insicura, questo è un fatto. L'allarme di recente indirizzato dal console statunitense Kyle R.

Scott ai suoi concittadini residenti nella città lombarda - «Prendete le misure appropriate per aumentare la vostra sicurezza personale» - ha una sola, per noi umiliante lettura: non contate sulle autorità, cavatevela da soli. Il fatto è che per il suo stato l'aggredito nei pressi della stazione centrale da solo non poteva cavarsela. Signor sindaco.

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