Elezioni Comunali 2024: centrodestra unito ovunque, sinistra (decisamente) meno

Si prospetta una sfida interessante in 29 capoluoghi di provincia, dove le forze di governe si presentano compatte (a parte Avellino) mentre le opposizioni hanno fatto diversi distinguo, nella speranza di apparentamenti in eventuali ballottaggi

Elezioni Comunali 2024: centrodestra unito ovunque, sinistra (decisamente) meno

Sei capoluoghi di regione, 27 città che fanno capo alla loro provincia (inclusi Cesena e Urbino, alla loro prima tornata di elezioni in seguito alla riassegnazione ai Comuni dello status di capoluogo di provincia), per un totale di circa 3.715 comuni (poco meno della metà del totale nel nostro Paese) che tra l'8 e il 9 giugno torneranno al voto per rinnovare i propri sindaci e consigli. In concomitanza con le Europee, quindi, molti cittadini da Nord a Sud Italia avranno la possibilità di scegliere chi guiderà le varie amministrazioni locali. Per i comuni che superano i 15mila abitanti, nel caso in cui nessun candidato a sindaco riuscirà a superare al primo turno l'asticella del 50% dei voti validi, le urne si riapriranno il 23 e il 24 giugno per il ballottaggio tra i due rappresentanti che hanno ricevuto più consensi.

La situazione nei capoluoghi di regione

Cominciamo a vedere come si presentano ai nastri di partenza le grandi città. Gli occhi sono puntati soprattutto su Firenze e Bari in cui - per motivi differenti - potrebbero arrivare dei risultati dal forte valore simbolico. Nel capoluogo toscano il centrodestra è compatto su Eike Schmidt, ex direttore degli Uffizi, mentre la sinistra è addirittura spaccata in quattro: Sara Funaro (Partito Democratico), Lorenzo Masi (Cinque Stelle), Stefania Saccardi (Italia Viva) e Cecilia Del Re (Firenze Democratica). Non dissimile il contesto in Puglia: là Fabio Romito è sostenuto da Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, mentre dall'altra parte del campo ci sono Vito Leccese per il Pd e Michele Laforgia per il M5s. Sfida tutta al femminile a Perugia tra Margherita Scoccia (centrodestra) e Vittoria Ferdinandi (campo larghissimo del centrosinistra), mentre a Cagliari la contesa è tra due omonimi: Zedda Alessandra (cdx) e Massimo (csx). A Cambobasso Aldo De Benedittis - appoggiato da FdI, Lega, Fi - sfida Marialuisa Forte (Pd, 5 Stelle, Avs). A Potenza si ripropone la coalizione allargata che ha portato al successo di Vito Bardi alle Regionali: il leghista Francesco Fanelli ha infatti il sostegno anche di Azione e Italia Viva; Vincenzo Telesca trova l'appoggio della maggioranza del Pd (ma il simbolo dem non sarà presente sulla scheda elettorale), mentre Pierluigi Smaldone è supportato dalla civica Potenza Ritorna e dal M5s.

Le contese tra Toscana ed Emilia-Romagna

Proseguiamo con gli altri 23 capoluoghi di provincia che andranno alle elezioni Comunali, in rigoroso ordine decrescente in base al numero della popolazione. A Prato si troverà da una parte da una parte Gianni Cenni (centrodestra) e dall'altra Ilaria Bugetti (centrosinistra). Bipolarismo annunciato anche nella roccaforte rossa Modena, dove Massimo Mezzetti vorrà mantenere la tradizione del colore politico contro Luca Negrini. Centrodestra che tenterà di ottenere un'altra vittoria in trasferta anche a Reggio Emilia con la sua candidata Giovanni Tarquini, che è opposta al centrosinistra di Marco Massari. Anche Livorno non è mai passata nell'alleanza che governa attualmente l'Italia: nel comune toscano Alessandro Guarducci, vorrà sconfiggere il rappresentante di Pd-Avs-Iv Luca Salvetti, mentre i 5 Stelle sosterranno la candidata della sinistra radicale e movimentista Valentina Barale. Tornando in Emilia-Romagna, l'uscente leghista Alan Fabbri (insieme a tutta la sua coalizione) difenderà il suo ruolo di sindaco di Ferrara, contrapposto a Fabio Anselmo, l'avvocato dei casi Cucchi e Aldrovandi. A Sassari Gavino Mariotti si presenta per il centrodestra unito, insieme ad Azione; nel campo avverso, Giuseppe Mascia, ex grillino e ora segretario provinciale del Pd. Come a Livorno, campo largo spaccato a Bergamo: Elena Carnevali rappresenta i dem, Vittorio Apicella i pentastellati. Andrea Pezzotta unisce la coalizione azzurra.

Dalla Lombardia alla Sicilia: come può cambiare la mappa del voto

Due "Carlo" si daranno battaglia a Pescara: il centrodestra schiera l'attuale primo cittadino Masci, mentre il centrosinistra proverà il colpaccio con Costantini. Unione d'intenti per l'ammucchiata rossa anche a Forlì con la candidatura di Graziano Rinaldini che si opporrà all'uscente Gian Luca Zattini. Già sindaca due volte dal 1998 al 2007, Adriana Poli Bortone ritorna sul campo per gli azzurri a Lecce; di contro, Carlo Salvemini. Andrea Biancani, sostenuto da Pd, 5 Stelle e Verdi-Sinistra sfida a Pesaro il centrodestra rappresentato da Marco Lanzi. In Lombardia troviamo il Comune di Pavia che verrà conteso tra Alessandro Cantoni (FdI, Lega, Fi) e il campo larghissimo di Michele Lissia (ci sono dentro infatti, anche Azione e Italia Viva), mentre a Cremona il centrosinistra è spaccato tra Paola Tacchini (M5s) e Andrea Virgilio (Pd): Alessandro Portesani potrà sfruttare questa divisione a favore dei partiti di governo. L'unico capoluogo di provincia che va al voto in Sicilia in questa tarda primavera è Caltanissetta: qua è ancora frattura nel campo largo, perché l'uscente Roberto Gambino trova ancora il sostegno del Movimento 5 Stelle, con Annalisa Petitto che verrà invece appoggiata (senza simbolo) anche dal Partito Democratico. Walter Calogero Tesauro trova accanto a sè Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e le altre forze centriste.

Con gli arresti domiciliari dell'ex sindaco Gianluca Festa, ad Avellino si torna a votare con un centrodestra a sorpresa diviso: se Rino Genovese è sostenuto da Lega e Forza Italia, Modestino Iandoli viene appoggiato da Fratelli d'Italia, senza contare Gennaro Romei per l'Udc. E così Antonio Gengaro potrà approfittarne con Pd e 5 Stelle insieme. Schema che si ricuce a Rovigo, con Valeria Cittadin che unisce i partiti ora a Palazzo Chigi; è invece la sinistra a presentarsi scissa tramite le candidature di Edoardo Gaffeo (M5s) e di Palmiro Franco Tosini (Pd). Ad Ascoli Piceno va in scena lo scontro diretto tra Marco Fioravanti (cdx) ed Emidio Nardini (csx).

Piemonte, non solo le Regionali

Piemonte in gara - oltre alle Regionali - con Vercelli, Biella e Verbania. Nella prima il centrosinistra viene rappresentato da tre diversi candidati: Gabriele Bagnasco per i dem e Avs, Valentina Bruson per i 5 Stelle e Fabrizio Finocchi per Azione, Italia Viva e +Europa. Fdi, Carroccio e Fi puntano su Roberto Scheda, mentre l'uscente Andrea Corsaro è con una lista civica indipendente dopo avere vinto le scorse elezioni con i partiti tradizionali di destra. Marzio Olivero e Marta Bruschi corrono nel secondo comune piemontese rispettivamente per centrodestra e centrosinistra, mentre nel terzo sono Mirella Cristina e Riccardo Brezza a raffigurare le due alleanze.

Vibo Valentia chiude la tornata elettorale: nell'unica grande città della Calabria a queste elezioni Comunali troviamo Roberto Cosentino per il centrodestra, Francesco Muzzopappa per il polo di Centro (Azione, Italia Viva, Noi Moderati, Udc) e infine Enzo Romeo per il centrosinitra.

I neo co-capoluoghi di provincia Cesena e Urbino vedono rispettivamente un faccia a faccia tra Enzo Lattuca (centrosinistra) e Marco Casali (centrodestra) e poi tra Maurizio Gambini (Fdi, Lega, Fi) e Federico Scaramucci (Pd, M5s, Avs).

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