“Esaurito l’effetto Schlein”. Il sondaggio gela il Pd

Il centrodestra rimane stabile al 46%, mentre il Partito democratico rallenta: il sondaggio che ridimensiona l'effetto Schlein

“Esaurito l’effetto Schlein”. Il sondaggio gela il Pd

L’effetto novità, incarnato da Elly Schlein nel giorno della sua elezione a segreteria del Partito democratico, non convince il fronte rosso degli elettori. A quasi due mesi dalla sua inaspettata vittoria il partito che guida si è rialzato dal minimo storico toccato nei sondaggi di gennaio ma l’effetto Schlein sembra aver perso la spinta. “La grande rivoluzione” che doveva intraprendere il nuovo Pd targato Schlein, stando alle ultime rivelazioni, non destabilizza il quadro politico odierno. Ancora troppo poco per impensierire la maggioranza di governo.

Il Pd rallenta

La nuova stella del Pd deve fare i conti con l’ultimo sondaggio Bidi Media che, in un colpo solo, riesce a confrontare la media di tutti i sondaggi di quest’ultima settimana. I numeri del sondaggio scattano una fotografia nitida della situazione politica odierna e smontano, a piccoli pezzi, le ricostruzioni della stampa gauche. L’effetto Schlein, pompato a amplificato dai giornali cosiddetti progressisti, si scontra con le volontà degli elettori. Il Partito democratico, dopo aver raggiunto il 20%, oltre quattro punti percentuale dal suo minimo storico, rallenta. La crescita post congresso e conseguente vittoria di Schlein sembra essersi esaurita.

Le motivazioni di questa brusca frenata sono strettamente politiche. Dai troppi silenzi sulle questioni più dirimenti, dalla politica estera al termovalorizzatore di Roma, fino al nodo irrisolto delle alleanze, la giovane segretaria non ha saputo concretizzare l’effetto novità con idee politiche chiare e comprensibili al grande pubblico. Un errore sintomo delle divisioni interne al Pd ma anche dell’autoreferenzialità che spesso contraddistingue il primo partito di opposizione.

I capovolgimenti di fronte, rimanendo nel campo delle opposizioni, non riguardano solo il Partito democratico. Il Movimento 5stelle, guidato da Giuseppe Conte, torna stabile al 15,8% dopo otto settimane consecutive di calo lento ma costante. Da segnalare anche il crollo definitivo del Terzo Polo. Complessivamente le liste di Azione e Italia Viva valgono in media il 7%, in calo di sette decimi rispetto a un mese fa. L’alleanza Verdi-Sinistra cede un decimo e si attesta al 3%, mentre Più Europa rimane stabile al 2,1%.

Il centrodestra stabile

Altrettanto stabile è la maggioranza di governo. I tre partiti di centrodestra confermano un rapporto favorevole con gli elettori e rafforzano la stabilità costruita negli ultimi sei mesi. L’ultimo sondaggio di BiDi Media è una fotocopia dell’ultima rivelazione di quattro settimane fa. Il numero è sempre lo stesso: la coalizione di governo ottiene il 46%. All’interno della compagine governativa, Fratelli d’Italia rimane primo partito con il 28,9% delle preferenze ma con un lieve calo di cinque decimi. Lega e Forza Italia crescono e si attestano rispettivamente al 9,1% e al 7,1%. Perfettamente stabile Noi Moderati.

Nota metodologica:

Sondaggio realizzato da BiDi-Media. La rivelazione riguarda la settimana dal 17 al 23 aprile.

La media considera i sondaggi diffusi nelle 4 settimane precedenti alla data indicata confrontati con la media a 4 settimane precedente. Si considera un solo sondaggio per istituto, il più recente. Il sondaggio è disponibile sul sito sondaggibidimedia.com

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