L'Italia è uno strano Paese. Abbiamo votato cinquanta giorni fa ma ancora non sappiamo chi dovrà governare il Paese. È una situazione imbarazzante, che non ha eguali in Europa. Quasi ovunque dopo pochi giorni dalle elezioni si ha un nuovo governo o, nella peggiore delle ipotesi (come in Grecia), si torna a votare. Da noi no. Immobilismo e chiacchiericcio, con tutti i problemi che restano sul tappeto. Abbiamo analizzato le ultime tornate elettorali nei seguenti Paesi: Francia, Spagna, Germania, Regno Unito e Grecia. Il risultato è pressoché identico: al massimo un mese dopo il voto nasce un esecutivo. Oppure la palla viene rimandata agli elettori. In Italia no. Abbiamo avuto i saggi. E il tempo passa inesorabile...
Francia
Il 22 aprile 2012 si tiene il primo turno delle elezioni presidenziali. Ballottaggio il 6 maggio tra il socialista François Hollande e il presidente uscente, Nicolas Sarkozy. Vince Hollande (51,62% contro il 48,38%). La sera stessa del suo insediamento all’Eliseo, il 15 maggio, Hollande nomina Jean-Marc Ayrault capo del governo. Il passaggio di consegne con il predecessore, François Fillon, è il giorno successivo, con la comunicazione della lista dei ministri del nuovo esecutivo. E subito si inizia a lavorare.
Spagna
L’ultima volta che gli spagnoli sono stati chiamati alle urne è il 20 novembre 2011. Vince il Partito Popolare, guidato dal leader Mariano Rajoy, che batte il socialista Rubalcaba. Rajoy si insedia al governo dopo un mese esatto, il 21 dicembre, presentando la lista dei ministri. Il 23 dicembre l’esecutivo giura nelle mani di re Juan Carlos. Tre anni prima il socialista Zapatero, dopo aver vinto le elezioni il 9 marzo 2008 (per la seconda volta, la prima nel 2004), aveva iniziato a governare il 12 aprile. Un mese e tre giorni dopo.
Germania
I tedeschi hanno votato per le ultime elezioni federali il 27 settembre 2009. Successo alla coalizione di centrodestra, formata da Cristiano democratici, Partito liberale e Cristiano sociali. Angela Merkel è cancelliere: si insedia al Bundeskanzleramt il 28 ottobre. Esattamente un mese e un giorno dopo le elezioni. Più complicata era stata l’elezione del 2005. Il voto del 18 settembre vide un paese sostanzialmente ingovernabile. Fu necessaria la Grande coalizione (Cdu, Csu e Spd) per formare un esecutivo, che entrò in carica il 22 novembre.
Inghilterra
Il 6 maggio 2010 i sudditi di Sua Maestà vanno a votare per scegliere i parlamentari e il governo. Vince il Partito Conservatore di David Cameron, ma non ha i seggi necessari per formare un governo. Nasce una trattativa con le altre forze politiche, che si conclude positivamente con l’alleanza con i Liberaldemocratici di Nick Clegg. Il nuovo esecutivo nasce dopo appena cinque giorni. L’11 maggio 2010 Cameron è, ufficialmente, primo ministro del Regno Unito.
Grecia
Nel 2012 la Grecia vive uno dei periodi più difficili di tutta la sua storia democratica. I suoi cittadini, infatti, nel giro di un mese e mezzo sono stati chiamati a votare due volte per le elezioni politiche. Le politiche del 6 maggio 2012, infatti, avevano prodotto una situazione di sostanziale ingovernabilità. I leader dei due principali partiti, "Nuova Democrazia" (centrodestra) e "Pasok" (socialisti), avevano ricevuto il mandato di formare il governo ma senza riuscire a trovare i numeri necessari per sostenerlo. Così, per ovviare alla situazione di stallo, il presidente della Repubblica Papoulias aveva dato l’incarico di guidare un governo tecnico al presidente del Consiglio di Stato, indicendo nuove elezioni per il 17 giugno. Fortunatamente il secondo tentativo è andato a buon fine, nel senso che si è formata una maggioranza.
Antonis Samaras (Nuova Democrazia,), ha potuto formare un esecutivo con l’appoggio esterno di Pasok e Dimar (Sinistra democratica). E il 9 luglio, ventidue giorni dopo le elezioni, Atene aveva un governo con pieni poteri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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