Mauro Borghezio lascia di sua spontanea volontà il Efd (Europa della libertà e della democrazia - euroscettici), compagine europarlamentare di cui faceva parte, per le critiche scaturite dalle sue parole contro il ministro dell'Integrazione, Cecile Kyenge.
Le dichiarazioni del leghista erano state pesantemente criticate anche in sede europea, con il presidente Martin Schulz che le aveva definite - anche se a titolo personale - "inaccettabili ed una vergogna", ricordando che una petizione "firmata da 130mila persone" chiedeva sanzioni contro Borghezio.
Schulz aveva poi sottolineato di non avere "gli strumenti disponibili" per comminare eventuali sanzioni o chidere che l'eurodeputato si dimettesse. Già due anni fa Borghezio fu censurato dopo le stragi di Oslo e Utoya per i suoi commenti in merito. Il presidente dell'Europarlamento aveva comunque ritenuto "importante" la scelta fatta dal premier Enrico Letta con la nomina del ministro Kyenge.
538em;">Oggi Mario Borghezio ha deciso di autosospendersi dal gruppo di cui fa parte, "per tutelare la Lega e l’Efd in attesa di fare piena chiarezza".
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