Il parlamento è in fermento. Il terremoto stellato rischia di far traballare tutti gli equilibri che si sono formati intorno al nuovo governo. "Grillini dissidenti pronti a sostituire Alfano e Ncd", twitta Michaela Biancofiore lanciando divertita l'hashtag #angelinostaisereno. La diaspora dal Movimento 5 Stelle potrebbe avere, infatti, più conseguenze per il futuro del'esecutivo che non per i gruppi di Beppe Grillo. Si apre infatti una nuova maggioranza, la terza, che il premier Matteo Renzi potrebbe "usare" all'occorrenza per sminare gli alfaniani, uscire da inattese impasse e fare il triplo gioco.
A coniare l'ipotesi di una "terza maggioranza" era stato Pippo Civati che, pur aderendo al programma di governo, aveva ipotizzato una nuova aggregazione di sinistra. "È un peccato che il nuovo governo sia nato con la stessa maggioranza che sosteneva il governo di Letta, perché c'è la possibilità che vada a costituirsi un nuovo centro sinistra", aveva scritto Civati sul blog sottolineando come le spinte di cambiamento tirino più forte a Palazzo Madama dove, oltre ai malpancisti piddini, si sono aggiunte le dimissioni di massa dei pentastellati. Tanto che Civati aveva già ipotizzato nei giorni scorsi la nascita di "una rete di parlamentari, mossi da stessi ideali e comuni obiettivi". Una terza maggioranza, appunto, che potrebbe garantire a Renzi vie di fuga ogni qual volta il programma dovesse dovesse trovare un intoppo.
Il premier-sindaco può quindi giocare su più tavoli. Arrivato a Palazzo Chgi grazie ai voti di Scelta civica e Nuovo centrodestra, ha siglato un accordo con Silvio Berlusconi e Forza Italia per avere un canale privilegiato sulle riforme, a partire dalla legge elettorale. Adesso, però, punta a ritagliarsi uno zoccolo critico a cui attingere in caso di difficoltà. In una intervista ad Avvenire il presidente dei senatori piddì, Luigi Zanda, ha aperto ai Cinque stelle "dissidenti" auspicando un confronto ormai divenuto "necessario". Mentre fino a qualche ora fa i voti degli alfaniani erano vitali per la sopravvivenza di una maggioranza nata sulle macerie di quella (traballante) su cui faceva affidamento Enrico Letta, adesso gli ex grillini si trasformano negli "utili idioti" di Renzi.
Che, insieme a civatiani, cuperliani e vendoliani, potrebbero essere la stampella alternativa alle pedine mosse da Angelino Alfano. Le dimissioni degli stellati potrebbero fare da apripista a quella nuova Cosa rossa a lungo sognata da Civati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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