La ritrovata vittoria alle urne (seppur risicata) dopo una valanga di sconfitte ha dato carburante alla sinistra, che ha colto il trionfo alle elezioni regionali in Sardegna per lanciarsi in un esercizio di auto-convinzione che prevede di portare avanti una narrazione: la luna di miele tra il centrodestra e gli italiani è terminata, gli elettori sono stufi, il vento sta cambiando e alle prossime elezioni europee la maggioranza rischia di uscirne con le ossa rotte. Insomma - secondo gli alfieri rossi - siamo di fronte all'inizio della fine della coalizione formata da Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia. L'entusiasmo della sinistra deve però fare i conti con l'analisi del sondaggista Carlo Buttaroni che ha invitato alla prudenza.
Il presidente dell'Istituto di ricerca Tecnè ha fatto notare che in ottica europea "non c'è nessuna proiezione possibile". Il motivo principale? Lo ha spiegato a LaPresse: si tratta di un'elezione a carattere locale, motivo per cui non ci si può avventurare in chissà quale raffronto per i partiti. Non solo perché vi sono dinamiche territoriali estranee a quelle nazionali, ma anche perché - ha spiegato l'esperto - un terzo dei voti che sono stati espressi dai cittadini nella cabina elettorale è andato a favore di partiti a carattere regionale, tra cui ad esempio i Riformatori sardi e il Partito Sardo d'Azione.
"È una Regione autonoma, con una cultura fortemente regionale e fare una proiezione europea mi sembra quantomeno azzardato", ha sostenuto a chiare lettere Buttaroni. Secondo cui le analisi che sono state fatte a caldo alla luce dei risultati emersi dalle elezioni in Sardegna non riflettono bene la realtà dei fatti. A tal proposito si è focalizzato sul quadro delle principali coalizioni ed è andato dritto al punto: "Il centrodestra è cresciuto e il centrosinistra più il M5S sono calati". Nello specifico - ha aggiunto il sondaggista - rispetto alle elezioni politiche centrosinistra e Movimento 5 Stelle "hanno perso poco, 4mila voti", mentre il centrodestra "ne ha guadagnati complessivamente 50mila".
Le parole di Buttaroni sono una doccia gelata per la sinistra che in tempo zero aveva già fatto partire di nuovo gli appelli disperati per fare da sponsor al campo largo, ignorando però un dato principale: il centrodestra ha ottenuto più voti e il successo di Alessandra Todde è arrivato grazie alla sua capacità di andare oltre la coalizione giallorossa.
Non c'è solo l'analisi del sondaggista a smorzare gli entusiasmi: fin da subito sui social è partita la rivolta contro il Partito democratico, imputando a Elly Schlein la colpa di essersi ormai abbandonata all'inseguimento di Giuseppe Conte. Un consiglio (anche se non richiesto) alla sinistra: meno gasature per una vittoria di misura, più realismo e contatto con il pianeta Terra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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