"Fate tagli alla scuola", "Non è la verità". Dibattito acceso Letta-Gelmini a Ballarò

Nell'aprile 2011 gli allora vicesegretario del Partito Democratico e ministra dell'Istruzione battibeccharono in tv sulle politiche scolastiche adottate dal governo Berlusconi: ben presto fu il caos

"Fate tagli alla scuola", "Non è la verità". Dibattito acceso Letta-Gelmini a Ballarò
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Il 2 agosto 2022 i due erano sostanzialmente uniti in un'alleanza elettorale di centrosinistra che avrebbe dovuto fermare la vittoria di Giorgia Meloni verso Palazzo Chigi: fu poi Carlo Calenda a rompere pochissimo dopo il patto tra Partito Democratico e Azione. Ma, per cinque giorni Enrico Letta e Mariastella Gelmini (che aveva appena lasciato Forza Italia) avevano camminato politicamente a braccetto. Eppure questi ultimi due, undici anni prima, avevano dato vita a uno scontro televisivo particolarmente vivace. Niente insulti o parolacce, ma i toni di quel faccia a faccia televisivo non furono esattamente irrilevanti.

L'attacco di Letta a Gelmini

È il 19 aprile 2011 e, durante la puntata di Ballarò andata in onda in diretta su Rai3, ci sono ospiti - tra gli altri - la ministra dell'Istruzione e il vicesegretario del Pd. Ben presto si arriva a discutere proprio del tema di cui ha le competenze la Gelmini: la scuola. Letta prende la parola e dichiara: "L'Italia con il documento che il ministro Gelmini ha approvato assieme a Tremonti, ha deciso che i risparmi continuerà a farli sulla scuola, sui nostri figli, sul futuro". Di che cosa stava parlando esattamente il deputato dem? Il suo è stato un piccolo "colpo di teatro", perché aveva estratto una tabella con cifre sottolineate a penna, contenente i tagli d 13 miliardi e mezzo di euro che – a suo dire – il governo Berlusconi avrebbe deciso di operare a danno della scuola. Dopo un breve momento in cui l'esponente del centrodestra era rimasta un po' interdetta, la replica successiva non si è fatta poi attendere: "Non ci saranno tagli alla scuola. Non so quali dati lei legga, non è la verità".

Giovanni Floris, intanto, passava in rassegna i numerini stampati sul documento e li sottopone nuovamente alla Gelmini, la quale mantiene il punto: "Sulla scuola non ci saranno nuovi tagli. Abbiamo definito il documento con i sindacati. Non ci sono tagli agli organici, insisto. Perché deve creare il panico". A sciogliere l'impasse ci vuole l'intervento del giornalista Mario Sechi al quale basta prendere in mano i documenti per capire in un istante che qualcosa non andava: "Letta, questa roba qua non è come dici tu: queste sono minori spese, non sono tagli. Non devi raccontare bugie". L'inesattezza (intenzionale?) del parlamentare del Partito Democratico costringe il conduttore Floris ad aggiustare il tiro: "Allora non chiamiamoli tagli, ma minori spese". A quel punto la ministra Gelmini vuole legittimamente riprende la parola per spiegare ulteriormente la posizione del governo, ma la bagarre in studio è partita e il conduttore fa fatica a mantenere gli animi moderati.

Il caos totale

Giusto per creare ancora più caos irrompe nel frattempo, infatti, anche Giovanni Valentini di Repubblica secondo cui il collaboratore della Gelmini che si trovava alle spalle della forzista non potesse intervenire nel dibattito per fare delle precisazioni: "È una vergogna. I collaboratori del ministro non possono partecipare al dibattito. Sono dipendenti pubblici".

Floris intuisce che che non c'è più possibilità di andare avanti serenamente e propende per un lancio di un servizio giornalistico sull'economia. E così il "taglio" - o per meglio dire, la "minore spesa" - al vivace siparietto andato in scena è servito.

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