È un po' l'Atene di Italia: la Repubblica consolare, la Repubblica del Primo popolo, la Repubblica fiorentina come modello dello Stato moderno... Se c'è una città democratica, tollerante, libera, aperta, beh... quella è Firenze.
Infatti. Appena a Firenze è arrivata la notizia che due esponenti della destra europea saranno presenti alla Fortezza da Basso a un convegno organizzato dalla Lega, la città ha saputo rispondere con la sua secolare predisposizione al confronto e al dialogo. Sara Funaro, assessore e nome di spicco del Partito che non casualmente si chiama democratico, ha dichiarato: «Marine Le Pen e Alice Weidel sono rappresentanti di una destra razzista e negazionista. La nostra città, da sempre aperta e inclusiva, non sarà il loro cantiere nero. Qui non c'è spazio per l'odio e l'intolleranza». Come ha fatto notare qualcuno, nella prima frase condanna le idee altrui; nella seconda afferma che Firenze è una città inclusiva; e nella terza che per alcune idee non c'è spazio, negando la frase precedente. Manca un corollario: che la democrazia garantisce il pluralismo, anche se la cosa a volte dà fastidio.
Sara Funaro a Firenze è in corsa per la poltrona di
sindaco. Rappresentante di quella sinistra per la quale la democrazia si chiama élite, rischia di farcela. Nel caso, ci permettiamo un consiglio. È vero che l'essenza della politica è la parola. Ma a volte è meglio tacere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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