Soltanto con una mega-ammucchiata la sinistra può avere qualche chance di battere il centrodestra alle urne. Lo dimostra l'elezione comunale a Foggia, dove Maria Aida Episcopo diventa la nuova sindaca della città già dopo il primo turno, grazie al 52% ottenuto ai seggi. La candidata a prima cittadina del "campo largo" progressista (anzi, larghissimo), dirigente dell'ufficio scolastico provinciale, si aggiudica la competizione amministrativa grazie al sostegno contemporaneo - per la prima volta in assoluto - di Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Azione e Italia Viva. Una vera e propria accozzaglia (che mai si vedrà presentarsi assieme nella prossima elezione del Parlamento) composta da ben dieci liste contro la quale niente ha potuto il diretto rivale Raffaele Di Mauro (Fratelli d'Italia, Forza Italia, Prima Foggia, Liberali Riformisti–nPsi e Di Mauro sindaco-Noi Moderati per Foggia), fermo al 25%: meno della metà di Episcopo.
A Foggia un modello (quasi) irreplicabile
Il Comune di Foggia è ritornato al rinnovo del sindaco e dei consiglieri dopo oltre due anni di commissariamento a seguito dello scioglimento per infiltrazioni mafiose. La cittadina pugliese è un luogo molto caro a Giuseppe Conte, essendo la terra di origine dell'ex presidente del Consiglio: grazie alla spinta propulsiva dei cittadini simpatizzanti di Giuseppi, il suo Movimento Cinque Stelle contribuisce a invertire la tendenza che si è molto spesso profilata in ambito nazionale, nella stessa giornata in cui il centrodestra vince sia alle provinciali di Trento sia alle suppletive di Monza. Sono stati gli stessi grillini a esprimere e imporre il nome di Episcopo come candidata sindaco. Conte e Schlein festeggiano e si complimentano con Maria Aida Episcopo per la vittoria. Tuttavia il "modello Foggia" sarà pressoché inimitabile in quanto mettere in piedi un cartello di partiti di sinistra incompatibili tra loro lo si può sperimentare soltanto in rarissime circostanze e, sicuramente, mai per governare l'Italia.
Le offese di Calenda agli elettori
Non solo ma è stato proprio a Foggia dove Carlo Calenda (in sostegno della Episcopo) aveva insultato gli elettori meridionali della Lega: "Uno che vota Matteo Salvini nel Sud è matto", aveva affermato due settimane fa in occasione della presentazione della lista elettorale di Azione. "State così messi male da farmi alloggiare con i 5 Stelle - aveva poi aggiunto -. Ma questa è una condizione straordinaria che non si ripeterà, serve solo qui. Sono ragioni straordinarie non solo per la legalità ma per motivi di abbandono".
Dichiarazione non veritiera, in quanto l'alleanza con i grillini verrà sottoscritta anche per l'Abruzzo attorno alla figura di Vincenzo D'Amico, dove l'accozzaglia desidera fortemente tornare a vincere un'elezione regionale dopo quattro anni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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