Lombardia, si scioglie il Consiglio regionale

Il consiglio regionale della Lombardia ha approvato la nuova legge elettorale abolendo il "listino bloccato". Poi le dimissioni di tutti i consiglieri

Lombardia, si scioglie il Consiglio regionale

La legge elettorale, con l’abolizione del listino bloccato, è stata approvata dal consiglio regionale della Lombardia con 75 voti favorevoli e un solo contrario. Al centro del provvedimento, oltre all’abolizione del listino, la rappresentanza territoriale della province, il numero massimo di 80 consiglieri, il limite dei due mandati per il presidente della Regione e il premio di maggioranza. Le modifiche sono state apportate al progetto di legge del Pd grazie a un maxiemendamento presentato da Pdl e opposizione.

Dopo l’approvazione della legge elettorale come annunciato i consiglieri regionali sono andati all’ufficio protocollo e si sono messi in coda per depositare le proprie dimissioni. Si scrive, dunque, la parola fine per questa legislatura.

Formigoni: la Lega ha tradito due volte

"La Lega nord ha tradito l’accordo del 2010 e risottoscritto due settimane fa - accusa il governatore Roberto Formigoni -. Di fronte a questi ripetuti tradimenti non mi sono perso d’animo e ha agito nell’interesse dei cittadini". Con questa parole, pronunciate pochi minuti prima dello scioglimento del Consiglio regionale della Lombardia. Quanto ai suoi diciassette anni alla guida della regione Formigoni ha detto di essere "molto soddisfatto di questi 17 anni di governo".

La replica del Carroccio

"Il problema è con chi parlare nel Pdl", ha detto il segretario della Lega Lombarda Matteo Salvini. "La Lega aveva promesso di andare a votare e si farà. Aveva promesso di togliere il listino per non avere più Minetti paracadutate dall’alto. Stiamo lavorando al programma. Abbiamo il candidato Maroni, chi ci sta ci segue". Disposti a parlare "con tutti, ma non con Formigoni".

Il Pd: è la fine di un'epoca

"Finisce un’epoca, finisce una maggioranza", ha commentato il segretario lombardo del Pd Maurizio Martina. "Avevamo ragione noi il 25 settembre" ha detto, parlando delle dimissioni annunciate allora. Oggi "finisce un’epoca, finisce una maggioranza e - ha aggiunto - si apre una opportunità di cambiamento". Adesso "bisogna capire la data del voto" per vedere le possibilità delle primarie.

Penati: oggi il mio addio alla politica

"Da oggi ho scritto parola fine al mio impegno politico, torno a essere un comune cittadino", ha detto il consigliere regionale del Gruppo Misto Filippo Penati (ex Pd) dopo avere rassegnato le dimissioni insieme agli altri componenti del consiglio. "Si è aspettato per troppo tempo e le dimissioni dovevano essere fatte prima - ha spiegato Penati - oggi il Consiglio ha trovato un punto di equilibrio e il risultato è stato positivo". Secondo Penati, ora "il Pd sbaglia se non convoca le primarie" per scegliere un candidato in vista delle elezioni anticipate.

"Approvato un bilancio di guerra"

"E' un bilancio di guerra, la guerra di chi ha scatenato contro di noi una serie di tagli. Ma nonostante le riduzioni imposte dallo Stato, siamo riusciti nel miracolo di non penalizzare famiglie e imprese in questo momento di crisi internazionale", ha detto Formigoni per commentare l'approvazione da parte della giunta del bilancio regionale.

La manovra recepisce una serie di riduzioni di spesa decise dai provvedimenti di "spending review" varati dal Governo che incidono, per la Lombardia, in 265 milioni di euro di tagli ai trasferimenti, 400 milioni di abbassamento del tetto del patto di stabilità e 200 milioni di compressione finanziaria sul settore sanitario.



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