Francesco Rocca, l'uomo che spezza il decennio di sinistra nel Lazio

La regione del Centro Italia ritorna al centrodestra dopo dieci anni: l'ex presidente della Croce Rossa è riuscito a impartire una dura lezione alle opposizioni

Francesco Rocca, l'uomo che spezza il decennio di sinistra nel Lazio

Dieci anni dopo l'ultima volta, il centrodestra ritorna a governare la Regione Lazio e lo fa nuovamente grazie alla vittoria di un candidato presidente che proviene dal mondo – ormai comunemente detto – della società civile. Tredici anni prima di Francesco Rocca, infatti, fu Renata Polverini a vedersi spalancare le porte del Palazzo di via Cristoforo Colombo grazie al successo contro la sua diretta sfidante del centrosinistra, Emma Bonino. Lo scandalo dei rimborsi elettorali, che vedrà al centro il consigliere Franco Fiorito, metterà fine a quella consiliatura dopo appena due anni e mezzo. Il decennio di Nicola Zingaretti non ha tuttavia portato il Lazio a risultati stratosferici, come del resto hanno dimostrato i risultati elettorali delle scorse ore: chi si candidava a succedergli, mantenendo il centrosinistra al potere, è stato letteralmente surclassato. "Una grande emozione e soddisfazione. È stata una corsa breve ma molto intensa. Insieme a questa soddisfazione prevale il senso di responsabilità per risollevare una sanità che mortifica la dignità dei cittadini. Il primo compito è quello di risollevare la sanità", sono state le prime parole di Rocca dal palco del suo comitato elettorale all'Eur dopo il 52% abbondante ottenuto alle urne.

Chi è il nuovo governatore

Gli elettori del Lazio, difatti, non sono stati evidentemente convinti dalle proposte elettorali di Alessio D'Amato e hanno preferito far cambiare colore politico alla regione di Centro Italia, con una percentuale vicina al 52% (stando alle prime proiezioni) per affidarsi a un uomo che ha alle sue spalle una lunga esperienza nella gestione delle emergenze. Nato nel 1965, si è laureato in Giurisprudenza e ha intrapreso la carriera giuridica diventando avvocato. È stato il legale difensore di alcuni pentiti di mafia. Questi suoi primi passi nel mondo legale gli sono costati la scorta ben cinque anni. Successivamente si è orientato prevalentemente sul settore sanitario pubblico, dove ha intrapreso la carriera di commissario e direttore generale. Ne 2002 è stato scelto dall'ex governatore del Lazio, Francesco Storace, per salvare le sorti dell'ospedale Sant'Andrea di Roma. Ha operato principalmente tra Roma e Milano e per due volte è stato eletto a capo della Croce Rossa Italiana: incarico che ha dovuto lasciare poco prima dell’annuncio della sua recente candidatura ufficiale. Il suo era già stato un profilo particolarmente stimato da Giorgia Meloni, che nella composizione del nuovo governo pare lo avesse preso in considerazione anche come ministro della Salute.

I ridicoli attacchi da sinistra

Uno degli elementi che più hanno caratterizzato la campagna elettorale appena terminata è stato l'atteggiamento del centrosinistra nei confronti di Rocca, pesantemente critico lo scorso dicembre contro il nuovo presidente della Regione Lazio per una sua vecchia condanna per spaccio di droga. Secondo taluni esponenti, l'ex presidente della Croce Rossa non avrebbe potuto candidarsi per via di questa macchia quando aveva 19 anni. A parte il fatto che sono gli stessi che hanno sempre sostenuto che le droghe devono essere legalizzate, incitati anche recentemente sul palco di Sanremo da Fedez e J-Ax.

Ma la storia di Rocca ha dimostrato come le persone possano cambiare quando affrontano il loro passato, quando si assumono le proprie responsabilità e riescono a guardare avanti. Ma, a quanto pare, queste tre azioni non riescono proprio a essere svolte dalla sinistra. E le ultime elezioni nel Lazio ne sono uno dei tanti esempi.

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