Ci mancava giusto Gad Lerner a sputare veleno contro Giorgia Meloni e il suo governo, sfruttando la scia di attacchi che i due esponenti politici di Francia e Spagna avevano riservato all'esecutivo italiano sui temi rispettivamente dei migranti e del lavoro. Sul primo, il giornalista del Fatto Quotidiano non ha dubbi: "Gli aggettivi con cui Stéphane Séjourné, portavoce di Reinessance, definisce la politica del governo italiano sui migranti: 'ingiusta, disumana e inefficace', risultano inoppugnabili".
Ironia (mal riuscita)
Nel suo lungo editoriale sul giornale diretto da Marco Travaglio esordisce con ironia (si fa per dire): "E va bene. Sfogate pure i vostri istinti patriottici. fingetevi offesi per la prosopopea dei francesi afflitti da grandeur, rinfacciategli che maltrattano i migranti come e più di noi, ironizzate sull'affanno di Macron che gareggia in xenofobia con la "sua" Meloni, ovvero Marine Le Pen". Ma, per l'appunto, Lerner è d'accordo sul fatto che il premier Meloni, nel tentativo di risolvere in prospettiva l’emergenza immigrazione coinvolgendo l'Europa, sia "disumana". Ma non finisce qua. Perché la difesa a spada tratta della politica francese, in primis del ministro Gérald Darmanin (secondo il quale Giorgia Meloni è "incapace" di gestire i problemi migratori per i quali è stata eletta), è curiosa.
Il giornalista (ex Repubblica) irride infatti il presidente del Consiglio: "Ci facciamo ridere dietro dall’Europa intera promettendo di rincorrere gli scafisti 'lungo tutto il globo terracqueo' - è il suo sfogo - e chiedendo addirittura 'una gestione comune dei rimpatri delle centinaia di migliaia di irregolari presenti sul territorio europeo'". Si fa oggettivamente fatica a comprendere che cosa ci sia da esattamente "ridere" su questi provvedimenti: lo sa solo lui. "La verità è che i nostri partner dell’Ue non prenderanno mai in considerazione la necessaria ricollocazione dei migranti che sbarcano sulle coste italiane". E qua Gad Lerner s'attorciglia visibilmente nel suo ragionamento: perché se l'Europa fa il pesce in barile, stipulando promesse soltanto a parole, è difficile attribuire tutte le colpe alla Meloni.
La "profezia" nera
Ma ormai l'ex conduttore de L'Infedele è già partito abbondantemente in quarta e ora sposta il suo focus sulle critiche spagnole. Dal tema migranti al lavoro: l'editorialista ha una parola buona anche per la vicepremier spagnola Yolanda Dìaz, la quale aveva definito "contratti spazzatura" quelli sanciti dal decreto Lavoro del Primo Maggio. "Non saremo certo noi a darle torto. Attendiamo fiduciosi - è la sua confusionaria conclusione - che si torni al vecchio detto 'O Franza o Spagna purché se magna'". Evidentemente Lerner non conosce i dati che Meloni ha ricordato al governo iberico: "Il ministro del Lavoro spagnolo parla di precarietà, ma mi pare si conosca molto poco la situazione. Visto che l’Italia ha appena segnato il suo record storico come numero di occupati e il suo record storico di contratti stabili".
Ma il premier non ha nulla di cui preoccuparsi: se Gad Lerner è veramente convinto che lei "non farà molta strada e alla lunga dovrà dichiarare fallimento", allora è il segnale che il governo durerà per tutta la legislatura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.