Dai tempi di Bartali ai francesi ancor gli girano. Volete una conferma? Arriva la tassa, la tassissima su uno degli ingredienti della Nutella che diventa amara in un modo pazzesco Nutella in Francia. Loro, i francesi dico, la chiamano vezzosamente pate à tartiner la qualcosa non cambia la sostanza: Yves Daudigny, socialista e relatore della commissione affari sociali del Senato, ha individuato il diavolo: l'olio di palma che è uno dei componenti della Nutella suddetta nella misura del 25 per cento(al 55 zucchero bianco, al 13 nocciole, a seguire latte scremato in polvere, cacao magro, emulsionanti e aromi).
L'olio di palma è nocivo alla salute, comporta deforestazioni che compromettono l'ecosistema, provoca disturbi e dipendenza. Invece di prendere il toro per le corna, dunque vietandone l'utilizzo, che hanno deciso a Parigi? Mettiamoci su' una bella tassa, moltiplicando quella attuale, un 300 per cento, cosi' per incominciare, passando dagli attuali 98,74 euro per tonnellata a 300 euro.
Così facendo lo Stato francese intende portare a casa e a cassa 40 milioni di euro in più, soltanto dalla cioccolata italiana, passando mascherati con l'olio di palma.
La tassa, a differenza della Nutella, non potrà essere spalmata ma versata direttamente all'Erario dai produttori.
La Ferrero resta con l'amaro in bocca, il mercato francese garantisce 1 miliardo di euro di vendite (su un totale mondiale di 7 miliardi!), la decisione della commissione potrebbe provocare un danno enorme per l'occupazione all'azienda di Alba che ha già dovuto fare i conti, nella scorsa primavera, con un'altra grana internazionale.
Lady Athena Hohenburg, una madre di San Diego in California, aveva denunciato la Ferrero perché non avrebbe detto tutta la verità sugli ingredienti della Nutella, grassa e nociva per colpa dei suoi grassi saturi (olio di palma, ci risiamo).
I pupi di Athena si erano ingolfati di cioccolato spalmato e andavano gonfiandosi come palloni aerostatici. La vicenda si è conclusa con la multa alla Ferrero: deve risarcire di 4 dollari ogni californiano che si presenti con un barattolo di Nutella acquistato dall'agosto del 2009 al 23 febbraio del 2012 e, attenti, ogni americano che l'avesse acquistata nel periodo gennaio 2008 3 febbraio 2012. Segnalate code superiori a quelle delle ultime elezioni presidenziali.
Il colpo sul fegato, nel senso della decisione francese, conferma la guerriglia in atto tra Parigi e Roma, i princìpi salutistici del Senato francese trascurano, parbleu, cibi e alimenti del territorio nobile, non si ha traccia di campagne e tassazioni di uguale clamore nei confronti del foie gras e del vino, questi sono intoccabili, servono al Paese, sono icone, simboli, come la marsigliese.
Nemmeno il burro viene menzionato, anche se ormai il latte è prodotto da mucche che pascolano non su prati verdi ma sono intasate di ormoni e affini e, si dice ma non si denuncia, abbiano, per questo, un arco di vita nettamente inferiore al passato.
La Ferrero reagisce, scrive un comunicato: «è un emendamento infondato e ingiusto, l'azienda da sempre è attentissima alla qualità dei suoi prodotti e delle sue materie prime, utilizza l'olio di palma perché le sue qualità intrinseche conferiscono alla Nutella le caratteristiche uniche di gusto, di consistenza e nutrizionali».
I francesi attaccano e noi come possiamo difenderci? Beh, potremmo incominciare con le cipolle
Roskof che vengono vendute come tartufi, o i burri o i foie gras o i vini di Borgogna. Una tassa speciale su tutto ciò che profumi di douce France e viene spacciato come unico, esclusivo. Si andrà ai rigori, come sempre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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