Certi personaggi contrari all'attuale governo continuano a insistere con la solita narrativa (fra l'altro rivelatasi infruttuosa, visto l'esito disastroso delle elezioni amministrative), riproponendo lo spauracchio del fascismo. Un esempio della categoria si è rivelato essere il giornalista e scrittore Furio Colombo che, intervenuto in collegamento a L'Aria che tira, è tornato a insultare il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e lanciare i soliti allarmi sui totalitarismi. Colombo si è spinto a un livello tale che persino la conduttrice Myrta Merlino si è vista costretta a intervenire.
"Non sono convinto dell'idea del patriottismo"
Argomento su cui gettare fango è stato il discorso recentemente tenuto da Giorgia Meloni, in cui il premier celebra gli ideali di Patria e Nazione, spiegando che al giorno d'oggi definirsi patrioti non è più da considerarsi un appellativo dispregiativo e obsoleto. Parole profonde, quelle del presidente Meloni, che però infastidiscono certi soggetti.
"No, le idee del patriottismo e della Nazione non mi convincono, perché non bisogna dimenticare la mia età. Io ho vissuto nel fascismo, ho studiato sui libri del fascismo, avevo il sillabario del triste bambino fascista. Queste cose le so e le conosco", ha attaccato Colombo, facendo ben intendere dov'era intenzionato a parare. "Queste cose le conosco e non mi danno nessun senso di euforia o di speranza", ha aggiunto. "Chiamare il Paese Nazione nel senso di poter dire che tanta gente uguale insieme, senza tolleranza per le diversità..."
Chiaro l'attacco dell'ex senatore, che si è riferito all'augurio di Giorgia Meloni di "vivere in un'Italia in cui tutti, seppure nelle differenze, possano dirsi e agire da patrioti".
L'intervento della conduttrice
A mettere un freno all'intervento al veleno di Furio Colombo è stata la conduttrice de L'Aria che tira, Myrta Merlino, la quale non ha potuto non mettere in chiaro alcuni punti. "No, scusami, Furio, giusto per chiarire, forse non c'eri. Prima ho mandato una clip: la Meloni ha detto che sogna un Paese di patrioti, non di fascisti. Francamente... ".
La precisazione era quanto mai d'obbligo, ma il giornalista Colombo ha continuato a parlare: "Nazione e nazionalismo sono parole che appartengono a quel mondo e lo so perché c'ero. Non si parlava altro che di nazionalismo e di Nazione.
La parola Patria la si utilizzava per i defunti. Io ho vissuto in tempi tristi e non vorrei vivere ancora in tempi tristi".Gelo in studio, qualcuno scuote addirittura la testa, ed è evidente che si cerca di cambiare rapidamente argomento.
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