Il Nuovo centrodestra torna all'attacco: chiede un maggiore impegno da parte di Matteo Renzi nell'azione di governo innestando politici a lui vicini nella squadra guidata da Enrico Letta. Dopo le dimissioni di Nunzia De Girolamo da ministro la delega alle Politiche agricole è stata presa ad interim dalla presidenza del Consiglio. Letta ha voluto tamponare in questo modo l'ennesima fuoriuscita dall'esecutivo per evitare un rimpasto che gli sarebbe stato a dir poco indigesto. Non potrà, tuttavia, andare avanti a far finta all'infinito. Tant'è che il vicepermier Angelino Alfano lanciato quello che più che un ultimatum suona come una vera e propria minaccia: "O i renziani entrano in squadra oppure usciamo noi".
Le parole di Renato Schifani sulle "mani libere" è un punto condiviso nel quartier generale del Nuovo centrodestra. Sono molti, infatti, a pensare che Renzi non possa sostenere Letta esternamente. Gli chiedono un coinvolgimento, pretendono che ci metta la faccia innestando uomini a lui vicini all'interno della squadra governativa. Altrimenti sono pronti a far cadere la maggioranza e a portare il Paese al voto anticipato. Secondo Schifani, il vero obiettivo del segretario del Pd è "logorare il governo giocando due parti in commedia". "Se Renzi non si lascerà coinvolgere - avverte il presidente di Ncd a Qn - considereremmo esaurita la nostra partecipazione a un governo in cui il partito che esprime il presidente del Consiglio lo sostiene con meno determinazione di un alleato che non lo esprime". L'avvertimento è chiaro, la sfida lanciata. Anche per il ministro della Salute Beatrice Lorenzin la carta di un Letta bis, formato anche da ministri renziani, è l'unica carta da giocare per zittire quei "tatticismi" che, a suo dire, rivelano "solo la voglia del sindaco di Firenze di correre a Palazzo Chigi con o senza urne".
Dopo le dimissioni della De Girolamo, il Nuovo centrodestra occupa ben quattro poltrone. Oltre ad Alfano e alla Lorenzin, nella squadra di Letta ci sono anche Maurizio Lupi alle Infrastrutture e Gaetano Quagliariello alle Riforme costituzionali. In caso di un rimpasto sarebbe praticamente impossibile godere dello stesso trattamento di favore. Alfano aveva, infatti, ottenuto tutti quei ministeri grazie ai voti di Silvio Berlusconi. Adesso che il Ncd veleggia intorno al 3%, è già tanto se in un Letta bis potrà esprimere due ministri. Eppure, pur di non andare al voto anticipato, il vicepremier preferisce perdere una poltrona.
"Il Pd - è l'avvertimento di Alfano - si scordi che Ncd possa sostenere il governo, guidato da un esponente del Pd, con maggiore intensità e convinzione piena di quanto non lo faccia il Pd stesso". Non resta che capire se Renzi vuole davvero metterci la faccia su un governo tanto inconcludente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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