Giorgia Meloni è “ancora popolare” ma “il governo perde punti nei sondaggi”. Quando si confonde l’agenda dei desideri con la realtà dei fatti, la gaffe è sempre dietro l’angolo. Anche per il Professor Romano Prodi, abituato a bacchettare gli alunni politici della sinistra e della destra, è arrivato l’errore da penna rossa. Il padre nobile della gauche nostra è convinto, più o meno maliziosamente, che il governo di centrodestra, dopo la vicenda Almasri, abbia perso terreno nei sondaggi. Peccato che la realtà, e soprattutto la matematica, dice l’esatto opposto.
Incalzato da La Repubblica, Prodi è convinto della sua teoria: “Meloni – dice - è ancora popolare, ma il governo perde punti nei sondaggi. Stiamo arrivando al momento in cui nuove proposte possono essere accolte perché aumenta lo scontento su come vanno le cose”. Poi, a stretto giro, aggiunge: “È finito il periodo in cui si può dare la colpa a chi è venuto prima, e questo è un cambiamento politico enorme che apre ogni orizzonte".
Ma le ultime rilevazioni sono tutte dalla parte del presidente del Consiglio. Nonostante l’iscrizione nel registro degli indagati della stessa Giorgia Meloni, i cittadini – complice forse il carattere politico delle toghe – continuano a riporre fiducia nell’operato dell’esecutivo. Il video-annuncio di Meloni, nel quale annunciava di avere ricevuto un “avviso di garanzia” per i reati di peculato e favoreggiamento in relazione alla vicenda del cittadino libico è un lontano ricordo. L’azione giudiziaria, al netto di quello che sostiene Prodi, non ha influito sull’opinione degli elettori.
Come dimostra la rilevazione targata Istituto Piepoli, pubblicata ieri sul Giornale, il governo non solo mantiene una percentuale solida ma le singole anime del centrodestra aumentano il proprio elettorato. I dati del sondaggio ci mostrano un partito al governo, Fdi, addirittura in salita di mezzo punto rispetto alla settimana precedente e uno “scambio tra Lega e Forza Italia che riporta la Lega al ruolo di secondo partito della coalizione di governo, alla pari, quindi, con i colleghi di Forza Italia”, scrive Nicola Piepoli, che fa notare anche il marginale l’incremento di mezzo punto del Partito Democratico speculare a un punto perduto nel complesso da Azione e da M5s. FdI, dunque, passa dal 30,5% al 30,1%, superando una soglia storica, quella delle Politiche e delle Europee.
Il caso Almasri, spiega Piepoli, “ha fatto guadagnare mezzo punto al partito di Giorgia Meloni”. La conclusione dell’Istituto di ricerca è perentoria: “Un governo stabile nella sua compattezza e un’opposizione stabile nella sua fragilità”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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