Presunti dossieraggi su politici e personaggi noti. Fughe di notizie riservate e ipotizzati tentativi di influenzare le istituzioni. Guido Crosetto parla di "torbida vicenda" e chiede - anzi pretende - che si faccia chiarezza. A far partire l'indagine della procura di Perugia su una presunta centrale di dossieraggio abusivo all'interno della Direzione nazionale antimafia era stato infatti un esposto presentato nei mesi scorsi dallo stesso ministro della Difesa, insospettitosi dopo la pubblicazione su alcuni giornali di notizie riservate relative alla sua precedente attività professionale. Ora che quell'inchiesta è stata resa nota, l'esponente di governo ha rotto il silenzio per sottolineare la propria preoccupazione rispetto a quella vicenda inquietante finita - pare - anche all'attenzione del Copasir.
"Oggi ho letto, su alcuni quotidiani, l'evoluzione di un'indagine giudiziaria nata grazie a una mia denuncia del 31 ottobre 2022. È emersa l'esistenza di un tentativo di condizionare la composizione del nuovo governo attraverso l'acquisizione illecita e la diffusione strumentale di notizie false per attaccarmi. Un sistema di dossieraggio illegittimo", ha affermato Crosetto in una nota. Poi l'ulteriore osservazione. "A parte la grave fuga di notizie, mentre l'indagine è ancora in corso, che rischia di inficiare il grande lavoro fatto prima dalla procura di Roma e ora da quella di Perugia, considero gravissimo che pezzi dello Stato possano aver lavorato deliberatamente per indebolire le istituzioni e perseguire interessi evidentemente opachi", ha dichiarato il ministro, allungando un preoccupante sospetto proprio su uno dei passaggi più delicati per la democrazia: quello che segna appunto l'avvio di un nuovo esecutivo.
Secondo l'ex imprenditore, infatti, sarebbe emersa la possibilità che quelle fughe di notizie riservate nascondessero un tentativo di interferire sulla composizione del governo Meloni, colpendo uno dei suoi futuri ministri. "Confido che, una volta tanto, la volontà di arrivare fino in fondo per fare chiarezza sia condivisa da tutti i livelli istituzionali e da tutte le forze politiche. Attendo fiducioso gli accertamenti della magistratura su questa torbida vicenda", ha concluso Crosetto.
Secondo quanto riportato dagli organi di stampa, le indagini - svolte in un primo momento dalla procura di Roma - avevano portato a individuare, quale autore di presunti accessi illeciti a banche dati pubbliche, un appartenente alla Guardia di finanza per molto tempo in servizio alla Direzione nazionale antimafia. Il soggetto è sospettato di accesso abusivo a sistemi informatici: per gli inquirenti avrebbe infatti compiuto centinaia di ricerche sul sistema delle forze dell'ordine, scaricando illecitamente notizie relative ai conti correnti e alle transazioni finanziarie di centinaia di personaggi noti, politici di primo piano e top manager.
Dopo la pubblicazione a mezzo stampa di alcuni suoi dati personali e non pubblici, accessibili solo da parte di persone autorizzate, Crosetto aveva deciso di sporgere una querela alla procura di Roma per capire come fossero stati
recuperati. Così sono partiti gli accertamenti. Ora, secondo i quotidiani che hanno riportato la notizia, gli inquirenti vorrebbero capire cosa si nascondeva dietro una moltitudine di accessi a quella banca dati riservatissima.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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