Torna a Parma, città simbolo dell'exploit a cinque stelle alle ultime elezioni amministrative. Torna a Parma e viene contestato perché l'amministrazione guidata da Federico Pizzarotti non solo non funziona, ma ha fatto alzare sensibilmente il costo della vita. E, così anziché trovarsi davanti ai soliti militanti in adorazione e pronti ad applaudiri e sostenere qualsiasi insulto, Beppe Grillo è stato contestato in quella che lui stesso considera la Stalingrado del Movimento 5 Stelle.
Ieri sera erano in circa cinquemila, tutti stipati in piazza Garibaldi per il comizio finale della giornata emiliano-romagnola dello "Tsunami tour". Una tappa che aveva un sapore diverso. Perché, mentre nel resto d'Italia, Grillo e compagni vanno avanti a suon di slogan e anti politica, Parma è ormai la città simbolo del Movimento 5 Stelle dal momento che, dalla scorsa primavera, è guidata dal grillino Pizzarotti. Qui, dunque, il comico non potrebbe buttarla solo sull'anti politica perché la gestione a cinque stelle è sotto gli occhi di tutti. Eppure lo fa. "Viviamo in un momento di stallo e se la prendono con Pizzarotti - tuona il guru del M5S - la procura sta indagando sulla gestione passata di Parma e dicono che la causa del buco è di Pizzarotti. Qui è finito il giochino degli appalti truccati". I cittadini non apprezzano. Come non apprezzano le politiche sociali messe in campo dal primo cittadino. Fra le persone presenti in piazza erano presenti anche un centinaio di aderenti al Comitato Famiglie Parma che, "armati" di passeggini vuoti, hanno contestato la decisione dell’amministrazione Pizzarotti di alzare le tariffe di asili nido e materne e di cancellare il quoziente Parma che permetteva sconti ai nuclei con più figli.
A loro, che hanno esposto lo striscione "Asili e materne tariffe alle stelle", Grillo ha risposto dal palco: "Pizzarotti ha aumentato le rette ai più ricchi per aiutare le famiglie più povere. In passato invece di aiutare le scuole hanno fatto un ponte del...". "Non è vero che gli aumenti hanno colpito solo le famiglie più ricche - ha replicato Giuliana Marcon, portavoce del comitato - una famiglia con reddito Isee di 32mila euro, cioè tutte quelle dove lavorano marito e moglie ed ha un casa di proprietà, dovrà pagare per due figli al nido 1.300 euro al mese". Ci sono, infatti diverse famiglie numerose che, vista la cancellazione del quoziente Parma, sono già state costrette a togliere uno dei propri figli dal nido perché non se lo possono più permettere. "Il 60% delle famiglie di Parma hanno votato Pizzarotti", ha aggiunto Alfredo Caltabiano, del comitato nazionale delle famiglie numerose, rivendicando il diritto di fare sentire la propria voce.
"Vogliamo parlare con Grillo per fargli presente che il quoziente Parma è equo - ha concluso - il contrario di quanto dice il comune di Parma che lo ha tolto". Ma Grillo non è abituato ad ascoltare le critiche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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