Via Giorgio Almirante, a Grosseto, diventa una realtà. Il Consiglio di Stato ha, infatti, rigettato il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica presentato da Sabrina Ciaffarafà del comitato regionale del Pci.
Tutto ha inizio nel 2018 quando l'amministrazione di centrodestra di Grosseto guidata dal sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna approva una delibera con quale si invitava la giunta a intitolare una via ad Almirante, una a Enrico Berlinguer e una alla “Pacificazione nazionale”. Due anni fa la giunta individua la strada che avrà il lato sinistro dedicato allo storico segretario del Pci e quello destro dedicato al fondatore del Movimento Sociale Italiano. Da lì in poi sono scoppiate polemiche, raccolte firma e proteste da parte della Cgil, dell'Anpi, del Pd e di Rifondazione Comunista la quale fece ricorso con la richiesta di annullare gli atti, i verbali e le circolari del Viminale. La prefettura, infatti, aveva già rilasciato il proprio nulla osta. Ora arriva anche il sì definitivo del Consiglio di Stato. "Il Comune è l’esclusivo titolare della funzione amministrativa di toponomastica, mentre il Prefetto è chiamato a rilasciare o meno l’autorizzazione basandosi su ragioni di tutela dell’ordine pubblico o esigenze di regolarità anagrafica", osservano i giudici . E aggiungono: "Ne segue che il corretto procedimento per l’intitolazione di nuove strade si articola in due fasi, la prima delle quali consta della delibera di giunta comunale e, la seconda, del nulla osta del prefetto. Di guisa che, in assenza di una preventiva deliberazione di giunta non vi sarebbe alcuna ipotesi di intitolazione da sottoporre al vaglio prefettizio".
Il sindaco Vivarelli Colonna esprime così la propria soddisfazione per la decisione dei togati che hanno di fatto dato il via libera alla nascita delle vie Almirante, Berlinguer e della Pacificazione nazionale: "Chi chiedeva l’annullamento della nostra scelta ha dunque avuto torto: è il Comune l’esclusivo titolare delle decisioni sul nome delle vie. E tutto il percorso intrapreso è stato assolutamente corretto. Abbiamo sempre agito con buonsenso e nel rispetto delle regole: ora, dopo la pronuncia addirittura del Consiglio di Stato, spero sia davvero chiaro a tutti".
Il primo cittadino di Grosseto spegne, dunque, le polemiche e conclude: "Come ho già avuto modo di dire in passato, il nostro desiderio è quello di superare quelle contrapposizioni ideologiche che, per troppi anni, hanno condizionato la vita politica del nostro Paese e del nostro territori".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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