
Al Campus Einaudi dell'università di Torino sono giorni particolarmente tesi. In questi giorni che precedono le elezioni universitarie, i gruppi di ogni schieramento sono impegnati in quella che è a tutti gli effetti una campagna elettorale per l'elezione dei propri candidati. In un regime che dovrebbe essere democratico, chiunque dovrebbe avere diritto di proporre il proprio programma e di far conoscere le ambizioni per chiedere i voti. Eppure, al Campus Einaudi, al pari di molte altre università, i collettivi di sinistra, supportati dall'esterno dai centri sociali, impediscono con violenza al Fuan di svolgere il volantinaggio. È una prassi ormai consolidata, il Campus è diventato a tutti gli effetti un dominio di sinistra in cui non sono ammesse voci che siano divergenti, come avviene in dittatura.
L'ultimo episodio si è registrato questa mattina. Il Fuan si è presentato al Campus per proporre il proprio programma elettorale ma ancora una volta è stato violentemente contrastato dai soliti noti. A Torino, com'è ormai noto, Askatasuna gioca la parte del leone e qualunque manifestazione venga effettuata in città porta quasi sempre la firma del centro sociale che il Comune vorrebbe legalizzare, fornendo un ombrello istituzionale. Anche al Campus questa mattina c'erano gli esponenti di "Aska" per contrastare il Fuan. C'era anche la polizia di Stato, ormai una costante per evitare che la situazione degeneri. Le istituzioni universitarie non si esprimo sulle continue violenze perpetrare dai gruppi di estrema sinistra sistematicamente per preservare il regime imposto dagli studenti, o sedicenti tali, rossi.
"Ormai all’Università di Torino il copione è noto, da una parte i nostri candidati a volantinare in vista delle elezioni universitarie, dall’altra nostalgici degli Anni di piombo che vorrebbero impedire a chi è di destra di parlare. L’apice di questa mattinata però si è raggiunto quando i collettivi di Askatasuna, non riuscendo nel loro intento, hanno sfogato la loro frustrazione devastando il bar universitario, rompendo l’impianto audio e spaccando le sedie su cui fino a poco prima sedevano gli studenti", si legge in una nota diramata dal Fuan questa mattina.
Le continue violenze non sembrano però convincere il Fuan a rinunciare al diritto di volantinare per i propri candidati, anche se dall'altra parte, davanti all'obbligo imposto dalle forze dell'ordine di interrompere la manifestazione per evitare lo scontro, esultano per una presunta fuga. Le intimidazioni e le provocazioni sono parte della strategia dei collettivi rossi, che hanno preso agibilità grazie ad anni di violenza incontrastata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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