I deliri gender della Disney, la "speronatrice" Rackete, la censura Rai: ecco il podio dei peggiori

La Disney in preda alla nevrosi woke deturpa la storia di Biancaneve. Carola Rackete va all'assalto dell'Unione europea. Via Mazzini epura Filippo Facci. Ecco i peggiori della settimana

I deliri gender della Disney, la "speronatrice" Rackete, la censura Rai: ecco il podio dei peggiori
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Premettiamo che è la settimana di Caronte. L'afa, il caldo, il termometro rosso fuoco. Premettiamolo perché aiuterebbe a spiegare certe sparate o quantomeno certe stramberie. Non, tuttavia, l'ultimo delirio sulla tassa sul lusso: Beppe Grillo è fatto così, non centra nulla il solleone! Piuttosto potrebbe essere la causa della serata bollente alla Festa dell'Unità di Rimini. Sul palco: spogliarello! La 67enne Loretta Pompili, storica militante del Partito democratico, ha infatti improvvisato uno striptease in salsa burlesque all'interno di una tinozza di plastica. Il motivo? Lanciare "un messaggio a favore delle donne e dei loro diritti". E poi le femministe ci vengono a dire che Miss Italia è sessista!

Ma, a proposito di deliri gender, veniamo al terzo posto del podio. Qui ci troviamo Biancaneve, ma senza i nani. L'ultima follia della Disney, ormai in preda alle nevrosi woke, è la riscrittura della favola della mela avvelenata: Biancaneve ispanica, senza principe perché è un simbolo dell'oppressione del patriarcato, e al suo fianco, al posto dei nani, sette creature magiche di etnia e genere diversi. Non che il nuovo corso del colosso dell'animazione ci stupisca più di tanto. Ormai abbiamo fatto il callo a tutto. Anche se a volte i gendarmi della cancel culture riescono ancora a lasciarci di stucco. Ci sono riusciti, per esempio, i Radicali con la loro ultima proposta di legge sull'aborto. All'articolo 17, comma 2, il riferimento al nome "donna" è stato sostituito con "persona gestante". Sulla scia dell'entusiasmo Possibile, il partito di Pippo Civati, è riuscito a fare addirittura di peggio partorendo (scusate il gioco di parole) un manifesto che recita così: "Firma con noi una legge per tutt*". Avete letto bene: non tutte ma tutt*. L'asterisco. Eh sì perché anche a noi maschietti deve essere garantito il diritto di abortire. Come dicevamo "l'utero è mio...". Ah no, qualcosa non torna!

Ma andiamo oltre, prima di finire davanti al tribunale del politicamente corretto. Al secondo posto questa settimana c'è la speronatrice Carola Rackete. Qualche anno fa faceva la spola dal Nord Africa alle coste siciliane per riempirci di clandestini, oggi si candida con i comunisti della Linke alle elezioni europee che si terranno l'anno prossimo. Sul suo sito ha annunciato la propria candidatura così: "Il disastro socio-ecologico nel quale viviamo non si risolve da solo se non andiamo in Parlamento, e non si risolve nemmeno senza un partito stabile di sinistra". Ecco, siamo a posto. Possiamo già immaginare la ricetta horror di cui si farà portavoce al Parlamento europeo: abbattimento delle frontiere, accoglienza sfrenata degli immigrati e ideologismo green. Da brividi!

E da brividi è anche la Rai che questa settimana finisce in cima al podio dei peggiori. A viale Mazzini sono cambiati tutti i vertici ma sembra proprio che la musica sia sempre la stessa. A dettare la linea sono sempre i soliti.

E succede che Filippo Facci venga epurato prima ancora che possa iniziare la sua trasmissione per qualche parola considerata di troppo, non pronunciata in Rai e per cui ha immediatamente fatto mea culpa. Altro che TeleMeloni, insomma, la Rai resta sempre la stessa...

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