I pm: "La Lega pagò le rate dell'università a Bossi" Bonifici anche a Renzo

Secondo alcuni documenti bancari, l'ex tesoriere avrebbe investito 9 milioni di euro del partito in dollari australiani e americani e in corone norvegesi

I pm: "La Lega pagò le rate dell'università a Bossi" Bonifici anche a Renzo

Le indagini sullo scandalo dei fondi della Lega Nord proseguono. E sull'operato dell’ex tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito emergono nuovi dettagli. 

Tra questi, per esempio, ci sono alcuni documenti bancari agli atti dell'inchiesta milanese che proverebbero come Belsito abbia investito "circa 9 milioni di euro" di fondi del partito anche "in dollari australiani, in corone norvegesi e in dollari Usa".

Nelle carte si legge che "a partire da novembre-dicembre 2011 in piena crisi della zona euro Belsito ha drasticamente cambiato le modalità di investimento alleggerendo la componente euro per circa 9 milioni verso investimenti in certificati di deposito Banca Popolare a breve scadenza in dollari australiani, in corone norvegesi, in sicav, pictet liquidity, in dollari Usa".

Inoltre, tra la fine di dicembre 2009 e l’aprile del 2010, l’ex tesoriere ha versato su un conto corrente alla filiale di Genova Banca Popolare di Novara di Renzo Bossi 4 mila euro per coprire il rosso della sua carta di credito. Soldi giustificati come "bonifico (...) - conto studio - rimborso spese".

Dai documenti risulta che il conto è immobilizzato da più di un anno con un saldo di circa 32 euro. Nelle carte, all’esame anche dei consulenti nominati dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dai pm Roberto Pellicano e Paolo Filippini, viene riportato che il conto di Renzo Bossi, "è stato movimentato da addebiti per utilizzo di carta di credito a volte con generazione di debordi coperti mediante bonifico (i bonifici del 16 dicembre 2009 di 1.000 euro e del 7 aprile 2010 di 3.000 euro recano la seguente descrizione "Bonifico da Belsito Francesco-Conto Studio-Rimborso spese").

Di fatto, secondo i pm, "Belsito ha svolto un’operatività senza limiti di importo avvalendosi di una sua autocertificazione dell’aprile 2011 nella quale dichiarava che il segretario amministrativo federale ha a oggi i poteri senza limite di importo per l’apertura e la gestione di conti correnti e deposito titoli bancari e postali e fidejussioni sul territorio dell’Unione Europea".

Solo il 9 marzo 2012, quando già un paio di mesi prima era venuto fuori sulla stampa il caso dei soldi in Tanzania, Belsito ha consegnato "un estratto notarile del febbraio 2010" riguardante la sua nomina e la sua "facoltà di firma disgiunta per ogni operazione di spesa che non superi l’importo di 150 mila euro".

Con il denaro dela Lega inoltre sarebbero state pagate anche due rate di iscrizione a Riccardo Bossi alla Facoltà di Economia dell'Università dell'Insubria. Infatti, sarebbero spuntati due pagamenti che si riferiscono al corso di laurea in Economia di Riccardo Bossi, indagato assieme al fratello Renzo per appropriazione indebita in concorso con l'ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito.

Le carte parlano di uscite di cassa dai fondi del partito relativa

al pagamento di due rate avvenute a gennaio 2009. La prima riguarda l'anno accademico 2007/08 per un totale di 2.723 euro di cui 50 di mora. La seconda l'anno accademico 2008/09 e si aggira sui 690 euro.

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