I soldi dei dem, i populismi di Conte e l'assurda Jebreal: ecco il podio dei peggiori

Il Pd lancia la raccolta fondi per l'ong che viola le regole del Viminale. Giuseppi iper populista contro il governo. E Rula getta fango sulla Meloni. Ecco i peggiori della settimana

I soldi dei dem, i populismi di Conte e l'assurda Jebreal: ecco il podio dei peggiori
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Alla fine tutti i nodi vengono al pettine. Basta avere pazienza. Questa settimana, per esempio, è venuto giù il castello di balle della sinistra sul caro carburanti. Altro che stangata sotto il governo Meloni. L'estate scorsa, in pieno governo Draghi sostenuto anche da quei dem che oggi tanto urlano, il pieno costava molto di più. In modo particolare la benzina costava 10 centesimi in più al litro. Parola del garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo. Altro report, altra bufala smontata. Nella perizia richiesta dalla procura di Crotone per fare chiarezza sul tragico naufragio di Cutro, il perito prescelto, l'ammiraglio Salvatore Carannante, ha messo nero su bianco che "le informazioni fornite da Frontex sulla rotta e sulla navigazione sono state molto approssimative", se non addirittura "fuorvianti". Una ricostruzione che fa carta straccia degli attacchi delle opposizioni alla Guardia costiera.

Anche sul podio dei peggiori di questa settimana spadroneggia la solita sinistra che le usa tutte pur di attaccare Giorgia Meloni e il suo governo. Al terzo posto c'è proprio il Partito democratico di Elly Schlein che ha deciso di mettere mano al portafogli per aiutare Open Arms, l'organizzazione non governativa catalana sanzionata per aver violato le regole del ministero dell'Interno italiano sui soccorsi in mare. Dopo la passerella a bordo della nave in fermo a Massa Carrara, i dem toscani hanno deciso di fare una raccolta fondi per contribuire economicamente alle prossime missioni dell'ong. Raccolta fondi che verrà estesa anche agli esponenti del partito che siedono in parlamento. "Salvare le vite non è una colpa - si legge nel comunicato stampa - ma un dovere morale". In realtà sostenere chi infrange le regole non è affatto un bel messaggio da dare ai cittadini.

Al secondo posto invece troviamo mister pochette, Giuseppe Conte. Dopo aver sbancato i conti dello Stato col reddito di cittadinanza e il superbonus scritto coi piedi, è ancora in giro ad attaccare il governo. Prima, senza alcun timore che chi lo stava ascoltando gli potesse ridere in faccia, ha avuto il coraggio di dire che con lui l'Italia correva in Ferrari. "Oggi, invece, ci ritroviamo con una bici con la pedalata assistita". Poi, commentando il selfie della Meloni coi parlamentari di Fratelli d'Italia al termine di una cena, se ne è uscito così: "Ma qual è il motivo di tanta allegria? Loro ridono, l’Italia piange". Un'assurdità via l'altra che, pur non facendogli conquistare la vetta del podio, gli consente di essere il numero uno del populismo più basso e inconsistente.

Al primo posto, però, c'è Rula Jebreal. Dopo le barbare violenze di Palermo e Caivano, ha parlato di "cultura dello stupro" e ha tirato in ballo la Meloni. "A nemmeno un anno dall’insediamento del governo Meloni, i crimini di genere sono aumentati", ha spiegato in una intervista all'Hufffington Post.

"Questo lascia intuire quanto il progetto politico di legge e ordine non fosse mirato a tutelare le donne, ma a cautelare e normalizzare il patriarcato politico, in cui le donne vengono considerate come oggetti". Una follia che va a braccetto con quella di Roberto Saviano che, dopo il blitz di Caivano, ha avuto ancora il coraggio di sparare a zero contro il governo. Irriducibili, inqualificabili!

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