Ieri 200 guardiani hanno protestato, il ministro promette più agenti

Troppi furti ed insulti, il Louvre chiude fino a nuovo ordine. «Ci sono giorni in cui andiamo a lavorare con la paura addosso», racconta un dipendente del celebre museo parigino, visitato da milioni di persone ogni anni, e che conta capolavori come la Gioconda, la Vittoria di Samotracia o la Venere di Milo.
Il museo è stato chiuso ieri per lo sciopero dei guardiani delle sale, stufi di essere vittime di furti a ripetizione durante le ore di lavoro. Hanno quindi deciso di denunciare ad alta voce la loro esasperazione, e la direzione ha fatto sapere che il museo resterà chiuso «fino a nuovo ordine». «Mentre sorvegliamo le opere d'arte ed il pubblico siamo sempre più spesso vittime di aggressioni, sputi, minacce, botte ed insulti da parte di bande organizzate, spesso di giovanissimi», hanno denunciato i loro rappresentanti sindacali.
La situazione è peggiorata nell'ultimo anno e mezzo. Chi ha avuto l'occasione di entrare nel museo di recente avrà del resto notato i numerosi avvisi comparsi all'interno delle sale, vicino alle casse e alle porte di ogni dipartimento, per mettere in guardia i visitatori dell'eventuale presenza di ladri nel museo e pregarli di fare attenzione agli oggetti personali. I furti tra la Venere di Milo e la Gioconda non sono rari. Il museo ha contato per ora 150 denunce. Ma i visitatori non sono le sole vittime dei borseggiatori.
Chi tra quei capolavori ci lavora tutti i giorni non ne può più. Si racconta di sale evacuate d'urgenza per l'irruzione di una coppia di borseggiatori al lavoro tra la gente, senza riuscire a passare inosservata. Spesso si tratta, denunciano, di gruppetti di ragazzini che «entrano gratis nel museo e anche se sono fermati dalla polizia, ritornano alcuni giorni dopo».


Circa 200 guardiani esasperati hanno deciso di incrociare le braccia mentre un centinaio è andato a manifestare non lontano davanti al ministero della Cultura, che si affaccia sui Jardin du Palais Royal e le famose colonne zebrate di Buren. Da parte sua, il museo ha sporto denuncia e chiesto agenti di sicurezza in rinforzo.

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